Manovra, tutte le tasse del 2020: cosa pagheremo di meno
Il decreto fiscale collegato alla manovra e il disegno di legge di Bilancio, approvati ‘salvo intese' dal Consiglio dei ministri nella notte del 15 ottobre, offrono un quadro chiaro delle tasse che dovremo pagare nel 2020, e di come varieranno alcune imposte. Complessivamente, come ha sottolineato il ‘Sole 24 Ore', ci sarà un alleggerimento della pressione fiscale, ma ci saranno più tasse.
La buona notizia è la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro già dal 202o, che si ritroveranno in busta paga fino a circa 50 euro in più al mese, il taglio del superticket sanitario da settembre, l'abolizione della flat tax per professionisti e partite Iva con redditi compresi tra 65mila e 100mila euro, la proroga delle detrazioni per la riqualificazione energetica, e le agevolazioni per la ristrutturazione le facciate di case e palazzi.
Sul fronte dell'aggravio della pressione fiscale c'è la digital tax, che sarà operativa dal 1° gennaio, e deve essere versata entro il 16 marzo dell'anno successivo, cioè il 2021. Nell'ambito della lotta all'evasione fiscale promessa dal presidente del Consiglio Conte c'è la stretta nei confronti di commercianti sull’uso del Pos, con multe per quelli che non si doteranno del terminale o non accetteranno i pagamenti tramite moneta elettronica. Ci saranno poi meno detrazioni fiscali per i redditi più alti. E ancora aumenta l'imposta ipotecaria e catastale da 50 a 150 euro sui trasferimenti immobiliari soggetti all'imposta di registro (prima casa e altri immobili). Tutte le misure chiaramente possono essere soggette a modifiche in Parlamento.
Taglio cuneo fiscale
Dopo la sterilizzazione dell'aumento dell'Iva da 23,1 miliardi, il taglio del cuneo fiscale a carico dei lavoratori è la seconda misura principale del pacchetto che va a vantaggio del potere d'acquisto dei contribuenti. Il cuneo si riduce già dal 2020, con una conseguente diminuzione strutturale della pressione fiscale sul lavoro. L'ipotesi in campo è quella di ridurlo di 3 miliardi nel 2020, per arrivare a regime nel 2021 a 5,5-6 miliardi. Gli sconti, come voleva il Pd, arriverebbero ai soli lavoratori dipendenti, e in particolare ai 4,5 milioni di lavoratori con redditi tra i 26.600 euro e 35mila euro, finora esclusi dal ‘bonus Renzi' di 80 euro: in busta paga si troveranno 500 euro in più nel 2020 e 1000 euro in più nel 2021. Mentre ai 9,4 milioni di lavoratori con redditi da 8mila euro a 26.600 euro che hanno già diritto agli 80 euro, il bonus sarebbe confermato ma potrebbe essere rimodulato in detrazione fiscale: dal taglio del cuneo avranno, invece, solo 40-50 euro annui. Il governo, nel comunicato finale di Palazzo Chigi ipotizza anche una riforma complessiva del regime Irpef per tutti i lavoratori dipendenti.
Abolizione al superticket sanitario
Per l'abolizione del superticket di 10 euro sulle ricette per visite specialistiche ed esami sono stati stanziati circa 160 milioni nel 2020, con l’obiettivo già annunciato dal ministro della Sanità Speranza, di eliminarlo da settembre 2020.
Addio flat tax per redditi 65-100mila euro
Come era previsto già legge di bilancio 2019, quella targata Lega-M5s, la manovra cancella la flat tax per professionisti e partite Iva con redditi compresi tra 65.000 e 100.000 euro. Nel Dpb inviato dal governo a Bruxelles è specificato che "sono poi rivisti i parametri del regime dei minimi con limiti di spese personale 20.000 euro, limite di beni strumentali 20.000 euro, regime analitico determinazione del reddito, regime premiale fatturazione elettronica, con esclusione se il reddito è superiore a 30.000 euro".
Minori detrazioni per i redditi più alti
In un'ottica di maggiore equità sono previste meno detrazioni fiscali per i redditi più alti. In pratica la manovra introdurrà "una soglia di reddito oltre la quale l’agevolazione Irpef relativa a oneri detraibili al 19% si azzererebbe con gradualità", come è spiegato nelle tabelle del Documento programmatico di bilancio 2020, dove però non viene specificato il livello di reddito interessato ma si chiarisce che "sono fatte salve le detrazioni per spese per interessi passivi sui mutui".
Misure anti-evasione: Pos obbligatorio
I negozianti che non si procureranno un terminale o non accetteranno i pagamenti tramite moneta elettronica dovranno pagare una multa di 30 euro, più una sanzione del 4% del valore della transazione per cui viene negato il pagamento con modalità tracciabile. Sarà il cliente stesso a dover denunciare al Prefetto le irregolarità e saranno gli ufficiali e gli agenti della polizia giudiziaria ad effettuare accertamenti e controlli.
Digital Tax
La digital tax entrerà in vigore dal 1° gennaio, e dovrà essere versata entro il 16 marzo dell'anno successivo (dunque il primo appuntamento alla cassa sarà per il 2021) e sarà accompagnata dall'obbligo di dichiarazione entro il 30 giugno. Per far scattare l'obbligo si farà riferimento all'indirizzo Ip italiano o ad altri sistemi di geolocalizzazione. La web tax sarà valida fino all'attuazione di eventuali accordi internazionali sulla tassazione dell'economia digitale.
Esenzioni buoni pasto
Novità anche per quanto riguarda i buoni pasto per supermercati, ristoranti e tavole calde. Vengono ridotte le esenzioni per i buoni pasto cartacei a 4 euro, ed è previsto contemporaneamente un aumento dell'esenzione a 8 euro per i buoni pasto elettronici. Attualmente i ticket non concorrono alla formazione del reddito fino a 5,29 euro al giorno, che diventano 7 nel caso di formato elettronico.
Ritocco cedolare secca sugli affitti
Tra le misure nella nuova legge di bilancio c'è il ritocco della cedolare secca sugli affitti a canone concordato in scadenza nel 2019. La cedolare sarà dovrebbe essere confermata e resa strutturale, ma il governo sta pensando di innalzare l'aliquota, e cioè dall'attuale 10% potrebbe salire al 12,5% (+25%).
Misure per l'ambiente
Per attuare il piano green del governo è prevista l'eliminazione del beneficio sul gasolio utilizzato per il trasporto di merci e passeggeri dei veicoli di categoria Euro3 + Euro4 dal 2021; l’introduzione di una tassa per prodotti inquinanti impiegati per la produzione di energia; la maggiorazione dal 30% al 100% nella determinazione della base imponibile ai fini Irpef del reddito ritraibile per le auto aziendali più inquinanti; l'introduzione di una tassa sugli imballaggi di plastica con decorrenza dal 1° giugno 2020 (aliquota 1 euro per kg).