Manovra, si conclude il vertice di maggioranza con “piena intesa politica sulle misure”
Si è concluso il vertice di maggioranza sulla manovra, durato circa due ore. Domani, il governo si riunirà un'altra volta per chiudere la questione e concordare gli ultimi dettagli, affermano fonti di palazzo Chigi in una nota: "Il governo si è aggiornato a domani per l’approvazione finale e per concordare l’invio del testo al Parlamento".
Palazzo Chigi aggiunge che il vertice ha visto una piena intesa della maggioranza: "C'è stata piena intesa politica per confermare tutte le misure di sostegno per la modernizzazione del Paese, per favorire la digitalizzazione e la svolta green, per sostenere le famiglie e il welfare, per rafforzare la crescita delle imprese, per sostenere gli investimenti e semplificare la fiscalità degli enti locali".
Non aumenta la cedolare secca: "Resta al 10% il canone affitti"
Loredana De Petris, capogruppo di Liberi e Uguali al Senato, lasciando il vertice commenta: "L'impianto della manovra resta quello che si conosce: l'accordo sostanziale c'è. L'incontro è avvenuto in un clima assolutamente tranquillo. Andiamo avanti determinati, con più coesione". Rimangono in manovra la plastic tax e la sugar tax, mentre non si trova l'aumento della cedolare secca. "La cedolare secca, oggi al 10%, era previsto che salisse al 15%: in una prima bozza di manovra era stata portata al 12,5% ma oggi si è fatto uno sforzo per tenerla al 10% e rendere questa aliquota permanente", continua De Petris.
La capogruppo Leu a palazzo Madama conclude affermando che "c'è stata la forte volontà di tutte le forze politiche di non aumentare le tasse sulla casa". Anche il vice ministro all'Economia, Antonio Misiani, ha sottolineato la "buona notizia", cioè il fatto di aver trovato "le risorse per lasciare al 10% gli affitti a canone concordato". Misiani ha concluso: "È una ottima notizia per tante famiglie italiane ed è il segno che il lavoro che stiamo facendo va nella giusta direzione. C'è un clima a positivo e stiamo finalmente completando il lavoro sulla manovra, abbiamo fatto un approfondimento e un lavoro di limatura".
Altre misure in manovra
Alcune fonti di palazzo Chigi comunicano che per il 2020 ci saranno in Legge di Bilancio 140 milioni in più per finanziare Industria 4.0: in tre anni saranno 420 i milioni in più. Rispunta inoltre l'aumento della tassa sulla fortuna: il governo starebbe pensando di alzare dal 12% al 15% il prelievo sulle vincite superiori ai 500 euro per ottenere maggiori coperture. Rimane anche un inasprimento della tassazione sui tabacchi tradizionali, che però dovrebbe essere ridotto rispetto a quanto era stato anticipato nelle scorse settimane.
Nella manovra, inoltre, sono stanziati 600 milioni di euro aggiuntivi a favore delle misure per la famiglia nel 2020. "Nella manovra ci sarà il pacchetto di norme relativo agli Enti Locali, su cui ho lavorato in questi mesi. Ci saranno le misure relative alla riscossione, quelle relative all'accorpamento di Imu-Tasi nella local tax, ed i 110 milioni di ristoro per l'Imu", ha commentato l'altra vice ministra dell'Economia, la pentastellata Laura Castelli.
Un punto delicato rimane quello di flat tax e quota 100: "Siamo a lavoro per individuare i 100 milioni necessari per confermare il regime agevolato per le partite Iva fino a 65.000 euro, eliminando tutti i vincoli. La maggioranza ha condiviso questa sollecitazione del Movimento 5 Stelle", ha detto Castelli. Luigi Marattin, di Italia Viva, che si è sempre opposta al cavallo di battaglia della Lega, ha ribadito: "Per noi quota 100 va abolita, se la nostra opinione non sarà condivisa dal Parlamento avremo la soddisfazione di aver fatto una battaglia in cui crediamo, non è che si fanno solo battaglie per vincere".