Manovra, l’abolizione del superticket costa allo Stato 554 milioni l’anno
L'abolizione del superticket sanitario da settembre peserà sulle casse dello Stato per 185 milioni di euro nel 2020. Dal 2021, il minor gettito sarà di 554 milioni di euro. I dati provengono dalla relazione tecnica che accompagna il ddl bilancio 2020, bollinata dalla Ragioneria generale dello stato. Nella relazione, il governo spiega che tale quota fissa che grava anche sulle ricette di specialistica ambulatoriale viene eliminata ma specifica "fatta salva la possibilità per le regioni di introdurre in sostituzione misure alternative con effetto finanziario equivalente anche in ambiti diversi dalla specialistica ambulatoriale". La relazione ricorda che alcune regioni non applicando il superticket hanno ad esempio introdotto un ticket sulle prestazioni di specialistica erogate in regime di pronto soccorso a seguito di accesso con codice verde.
Per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici sono previsti 225 milioni in piu' nel 2020 e 1,4 miliardi in piu' a partire dal 2021. Il totale delle risorse stanziate, contando anche le risorse già stanziate con la Manovra 2019, salgono a 1,65 miliardi il prossimo anno e 3,17 miliardi nel 2021. I dati sono contenuti nelle tabelle di sintesi unite alla Relazione tecnica che accompagna la legge di bilancio, bollinata dalla Ragioneria generale sello stato.
La rivalutazione delle pensioni costerà solo 6 milioni nel 2020. In realtà la spesa al loro dell'effetto fiscale, per il prossimo anno, sarebbe di 8 milioni di euro; ma sottraendo la quota di tasse che dovranno essere pagate sugli aumenti la spesa effettiva per lo Stato, pari a 2 milioni di euro, l'indicizzazione delle pensioni porterà maggiori entrate nei portafogli degli anziani per soli 6 milioni di euro. L'estensione dell'Ape sociale anche a coloro che maturano i requisiti nel 2020 avrà un costo di 108 milioni nel 2020, che saliranno a 219 milioni nel 2021, per poi scendere a 185 milioni nel 2022.
Mentre l'incremento del prelievo sulle vincite al gioco porterà nelle casse dello Stato 296 milioni di euro nel 2020; nel biennio successivo le entrate saranno pari a 316 milioni l'anno.
La stretta sul forfait al 15% per le partite Iva vale 894 milioni nel 2021 e 568 milioni nel 2022. Il carico più forte arriva dal divieto di cumulo per chi ha altri redditi da lavoro dipendente o assimilati superiori a 30.000 euro, che vale 593,8 milioni nel 2021 e 350 milioni nel 2022. Con lo stop alla flat tax sopra i 65mila euro lo Stato risparmia ben 2,5 miliardi nel 2021 e 1,5 miliardi nel 2022 quando la norma entrava a regime.
Le nuove tasse introdotte con la manovra, tra le quali svetta la Plastic tax, e la stretta fiscale che riguarda le auto aziendali aumenteranno nel 2020 il prelievo fiscale per oltre 2 miliardi. Ma l'anno successivo l'incasso raddoppia a oltre 4 miliardi perché il gettito della Plastic tax sale a 2,2 miliardi e arriva l'effetto della a stretta sulle agevolazioni fiscali legate solo ai pagamenti con la carta. Quest'ultima norma alleggerirà la tasche dei contribuenti per circa 868 milioni.
I maggiori incassi fiscali si attesteranno precisamente a 2,056 miliardi nel 2020 e a 4,077 miliardi nel 2021. Il prelievo sale ancora nel 2021 se si considera la stretta sulla flat tax ora esistente fino a 35mila euro: vale 824 milioni e porterebbe il maggior esborso fiscale tra due anni a sfiorare i 5 miliardi. Non va dimenticato però che la prima voce della manovra blocca 22,6 miliardi di aumenti Iva e 400 milioni di incassi di accise che sarebbero scattati automaticamente a gennaio come ‘clausole di salvaguardia'.
Il ‘congelamento' della cedolare sugli affitti concordati, che doveva passare al 15% e che invece rimane al 10%, porta invece un risparmio sulle tasche degli italiani di 201 milioni. Il ‘piatto' fiscale del 2021 conta anche 233,8 milioni di incassi dalla tassa sulle bevande zuccherate, 88,4 dalle accise sui tabacchi, 30,6 dall'imposta su cartine e filtri delle sigarette, 108 milioni dall'arrivo della web tax, 25 milioni dall'esenzione dell'imposta di bollo sui certificati penali, 332,6 milioni dalla stretta sui finge benefit aziendali, 51,3 milioni per la revisione dei limiti di esenzione dei ticket restaurant aziendali. In ogni caso le nuove tasse avranno un impatto anche negli anni successivi al 2020: la stangata del 2021, oltre che dalla plastic tax, arriva anche dai paletti messi alle detrazioni fiscali, che saranno riconosciute in gran parte solo se i pagamenti sono stati fatti l'anno precedente in modo tracciabile: gli italiani – calcola il governo – avranno 868 milioni di ‘sconti' in meno e in pratica di tasse in più da pagare. L'anno successivo il maggior esborso si assesta a 496 milioni.