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Manovra, arriva il taglio del cuneo fiscale: a quanto ammonta l’aumento in busta paga

Il taglio del cuneo fiscale partirà da luglio del 2020 e porterà un aumento in busta paga per i lavoratori dipendenti. Secondo il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, si tratterà mediamente di 40 euro in più per ogni singolo lavoratore tra coloro i quali rientrano nei requisiti reddituali per accedere alla misura.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il taglio del cuneo fiscale è uno dei provvedimenti su cui il governo ha puntato maggiormente in questa legge di Bilancio. Un taglio solo parziale per il 2020, venendo applicato a partire da luglio. Ma che diventerà strutturale dall’anno seguente. Con un investimento di tre miliardi per il 2020 e di sei miliardi per il 2021. Non più, quindi, solo cinque miliardi, come inizialmente previsto dal governo. A spiegare che verrà stanziato un miliardo in più è stato ieri sera, durante la puntata di Porta a Porta, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Che ha anche fornito una stima sull’aumento medio in busta paga per i lavoratori dipendenti: si parla di circa 40 euro netti in più a testa per coloro i quali abbiano un reddito tra gli 8 e i 35mila euro annui.

Il taglio del cuneo fiscale consisterà, quindi, in una riduzione delle tasse sul lavoro e un conseguente incremento in busta paga. Ma la cifra, spiega ancora Gualtieri, potrebbe leggermente cambiare, perché “dipenderà da come decideremo di modularlo”. Il taglio partirà da luglio e varierà in base alla “platea da definire”. Anche se qualche ipotesi è stata già fatta e dovrebbe riguardare i redditi fino ai 35mila euro, escludendo gli incapienti.

Le fasce di reddito per il taglio del cuneo

A fare qualche conto sul taglio del cuneo fiscale è il Giornale. Partendo dalle tre diverse fasce che sembrano ormai essere assodate. L’importo varierà in base al reddito. La prima fascia è quella per i redditi tra gli 8mila e i 24mila euro: secondo i calcoli del Giornale per questi lavoratori la manovra dovrebbe aggiungere circa 15 euro al mese in busta paga. Che si vanno a sommare agli 80 euro di Renzi. Per chi, invece, ha un reddito tra i 24mila e i 26.600 euro l’aumento sarà un po’ più consistente: si parla di 33 euro in più al mese a testa. L’incremento è maggiore perché questa fascia non riceve gli 80 euro in misura piena, ma sono progressivamente ridotti fino a sparire sopra questa soglia. Per lo stesso motivo la fascia reddituale che ci guadagnerà di più è quella tra i 26.600 e i 35mila euro, ovvero coloro i quali non ricevono il bonus Renzi. Per loro arriveranno 95 euro in più in busta paga.

Taglio del cuneo fiscale, esclusi gli incapienti

Vengono esclusi dal taglio del cuneo fiscale gli incapienti, ovvero coloro i quali abbiano un reddito inferiore a 8mila euro. L’idea del governo è che non sia necessario comprendere questa fascia, peraltro già esclusa dagli 80 euro di Renzi, perché si tratterebbe di lavoratori che già percepiscono il reddito di cittadinanza. In realtà, però, i criteri molto stringenti del reddito di cittadinanza non permettono a tutti i lavoratori sotto gli 8mila euro di beneficiare della misura. In totale, invece, i lavoratori che dovrebbero essere interessati dal taglio del cuneo fiscale sono tra i 14 e i 15 milioni.

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