M5s rilancia tassa su bevande zuccherate: “Sugar tax pronta, potrebbe entrare in manovra”
La sugar tax, la famigerata tassa sulle bevande zuccherate, potrebbe tornare in manovra. Sembrava essere stata accantonata dal governo dopo la proposta del ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, di utilizzare una tassa – difficile capire se solo in parte diversa o se esattamente corrispondente alla sugar tax – sulle merendine e le bibite gassate per reperire risorse per finanziare il mondo della scuola. Ora la sugar tax torna a essere considerata un’ipotesi realmente realizzabile. A spiegarlo è il viceministro all’Economia, Laura Castelli: “Abbiamo lavorato al ministero dell'Economia sulla sugar tax, che è molto importante perché è una tassa sullo zucchero aggiunto negli alimenti e in Italia abbiamo un grande problema obesità”.
L’idea della tassa sulle merendine e sulle bibite gassate era stata lanciata con l’obiettivo di finanziare la scuola italiana, proprio grazie agli introiti che questa misura avrebbe portato. Inizialmente si era detto favorevole anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Poi, però, l’idea era stata accantonata, almeno per il momento. Castelli invece ci riprova, ricordando che si tratta di una norma a cui il Movimento 5 Stelle tiene molto: “Si deciderà in questi giorni se metterla ora in manovra o lasciarla alla discussione del Parlamento. Se non si inserirà subito in manovra credo proprio che il Parlamento la riproporrà”. E i parlamentari del M5s potrebbero riproporla anche perché, come sottolinea il viceministro all’Economia, “la norma è pronta”.
Il viceministro all’Economia si sofferma anche su altri aspetti della manovra, a partire dalle accise sui carburanti, che “saranno riprogrammate su più anni perché dall’oggi al domani non si può intervenire, ci sarà una rimodulazione dei sussidi ambientali dannosi non in un anno ma su più anni”. Altra questione che riguarda la legge di Bilancio è quella delle compensazioni, su cui Castelli conferma che ci sarà “una stretta: si possono recuperare 1-2 miliardi, facendo un lavoro serio sulle certificazioni, teniamo le certificazioni ma prima di dare la compensazione si fa un controllo più approfondito”. Infine, parlando di lotta alle frodi, Castelli si dice certa che i sette miliardi previsti per la lotta all’evasione potranno essere realmente trovati grazie agli interventi su “carburanti, frodi Inps e compensazioni, digitalizzazione: sono capitoli che fanno recuperare un sacco di soldi”.