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Lo dicono i dati: la laurea in Italia serve a poco o nulla per trovare lavoro

Eurostat fornisce un quadro drammatico della situazione di laureati e diplomati italiani: fra coloro che raggiungono il massimo livello d’istruzione solo il 53% circa ha trovato lavoro nel giro di 3 anni. Per i diplomati va anche peggio. Peggio di noi solo la Grecia. In Germania la percentuale di chi trova un impiego dopo l’Università è del 90%, nel Regno Unito è dell’83%.
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Sono dati che faranno sicuramente discutere, quelli di Eurostat, l'Ufficio Statistico dell'Unione Europea: poco più della metà dei laureati italiani, ovvero il 52,9 percento, risulta occupato entro 3 anni dal conseguimento del titolo. Si tratta del dato peggiore nell'Unione europea dopo la Grecia. Generalmente i tassi di occupazione dei laureati sono superiori a quelli dei diplomati (questi ultimi risentono del tipo di diploma con un'occupabilità più alta per i titoli professionali) ma l'Italia è all'ultimo posto in graduatoria nella percentuale di laureati giovani.

I dati Eurostat sui laureati europei (fonte Eurostat)
I dati Eurostat sui laureati europei (fonte Eurostat)

I dati Eurostat sui laureati in Italia

Dalle statistiche Eurostat risulta che la media di occupazione dell'Unione europea a 28 stati membri nel 2014 è dell'80,5%. Per i diplomati italiani la situazione è anche peggiore: solo il 30,5% risulta con un impiego passati  i 3 anni dal conseguimento del titolo (40,2% nei diplomi professionali). Guardando i dati nel complesso: i giovani tra i 20 e i 34 anni usciti dal percorso formativo e occupati in Italia nel 2014 erano appena il 45% contro il 76% medio in Europa. Siamo quindi indietro della bellezza di 30 punti rispetto l'Ue a 28 stati. Le migliori performance, manco a dirlo, sono quelle della Germania (90%) e del Regno Unito( 83,2%). Bene anche la Francia (75,2%). In cosa ‘pecca' l'Italia? Come abbiamo detto, sui tassi d'occupazione di laureati e diplomati (per i diplomi non professionali si registra appena il 30,5% di occupati a tre anni dal titolo contro il 59,8% medio Ue e il 67% della Germania). E poi ci sono gli sconfortanti dati sulla cosiddetta ‘educazione terziaria' ovvero laurea breve,  dottorato, alta formazione: siamo sempre maglia nera, al penultimo posto dopo la Grecia con il 52,9% (93,1% la Germania che è al top).

Un vero e proprio scontro generazionale: il crollo, rileva Eurostat, si è verificato in conseguenza della crisi economica e della stretta sull'accesso alla pensione che ha tenuto al lavoro la fascia di età più anziana. In particolare tra il 2008 e il 2014 la media di giovani occupati a tre anni dal titolo nell'Unione europea e' scesa di otto punti, dall'82% al 76% mentre in Italia è crollata di oltre venti punti dal 65,2% al 45%. Nello stesso periodo in Germania la percentuale è cresciuta dall'86,5% al 90% mentre in Francia è passata dall'83,1% al 75,2%. Nel Regno Unito la percentuale è rimasta stabile passando dall'83,6% all'83,2%.

Tassi di occupazione dei laureati recenti (dati Eurostat)
Tassi di occupazione dei laureati recenti (dati Eurostat)
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