L’emergenza sanitaria affossa l’economia italiana, l’Istat: “Impatto eccezionalmente negativo”
L’emergenza Coronavirus ha avuto un impatto devastante sull’economia italiana. Uno scenario prevedibile e previsto, ma che l’Istat ha certificato attraverso la nota mensile sull’andamento dell’economia italiana di aprile: “L’impatto del COVID-19 sull’economia italiana è profondo ed esteso”, scrive chiaramente l’istituto di statistica. Sottolineando che lo scenario economico internazionale, a causa della pandemia che ancora non si spegne, “continua a essere eccezionalmente negativo”.
Istat: Pil del primo trimestre -4,7%
Secondo l’Istat la stima preliminare del Pil per il primo trimestre del 2020 permette di quantificare il peso dell’emergenza sanitaria sulla crisi economica: “La caduta dell’attività economica rispetto al trimestre precedente è stata pari al 4,7%, mentre la variazione acquisita per il 2020 è del -4,9%”.
Il crollo delle vendite al dettaglio
L’istituto sottolinea, in particolare, che a marzo le misure di contenimento messe in campo dai governi internazionali per evitare la diffusione del contagio, soprattutto nei principali paesi partner commerciali, hanno avuto “effetti negativi sugli scambi con l’estero”. Un crollo, in particolare, si è registrato per le vendite al dettaglio dei beni non alimentari, che va di pari passo con un importante aumento del commercio elettronico. Per il mese di marzo, inoltre, l’Istat stima un calo delle vendite al dettaglio su febbraio del 20,5% in valore e del 21,3% in volume.
L’emergenza Coronavirus ha avuto un impatto importante anche sui prezzi, con una prevalenza “degli effetti deflazionistici legati al contenimento della domanda. Frenata dai ribassi degli energetici, l’inflazione in Italia è risultata nulla, riducendo tuttavia il differenziale negativo con l’area dell’euro”. Ad aprile, l’indice del social mood sull’economia (ovvero ciò che dicono i frequentatori dei social) ha mostrato un peggioramento delle percezioni giornaliere sull’andamento dell’economia, con qualche lieve segnale di inversione, ritenuto marginale, alla fine del mese.