Legambiente calcola il valore economico della bici In Italia: “Oltre 4 miliardi all’anno”.
Quanto siamo bike friendly in Italia? Secondo il rapporto di Legambiente, presentato a Pesaro in occasione della due giorni, di oggi 15 e domani 16 settembre, "l’Italia cambia strada – Verso gli Stati Generali della mobilità nuova", in numeri assoluti, sono 1.012.00 le persone che usano abitualmente la bicicletta per lavoro o per motivi di studio. Se poi consideriamo la totalità dei residenti che sceglie le due ruote non motorizzate come mezzo di trasporto il dato sale a 1.729.696. Tra loro il 3,5% usa la bicicletta nel percorso casa-lavoro; il 2,4%, tra bambini studenti fino a 34 anni, si sposta con questo mezzo per andare a scuola o all'università. Il calcolo però non comprende il settore del cicloturismo ed è stato effettuato valutando alcuni dati di insieme incrociati con statistiche Istat.
Legambiente nel rapporto ha calcolato per la prima volta in Italia il Prodotto interno bici (Pib) ossia il valore economico della bicicletta, facendo anche una classificazione del suo valore nelle varie regioni. Il Pib ammonterebbe a oltre 4 miliardi di euro complessivi all'anno, prendendo come riferimento 1o parametri nelle varie regioni: il mercato bici, componentistica, accessori, riparazioni (1,161 miliardi); i benefici sanitari legati ad attività fisica e conseguente riduzione sedentarietà (1,054 miliardi); i benefici sociali e sanitari per i bambini (960 milioni); i benefici derivanti dalla riduzione dell'assenteismo sui luoghi di lavoro (193,180 milioni); la riduzione dei costi ambientali dei gas serra (94,390 milioni); la riduzione dei costi sociali dei gas serra (428 milioni); il miglioramento della qualità dell'aria (18,266 milioni); il contenimento dei danni sanitari causati dal rumore (12,840 milioni); il risparmio di carburante (127, 309 milioni); il contenimento costi delle infrastrutture e dell'"artificializzazione" del territorio.
Analizzando il pro-bip capite, si pedala di più in Emilia Romagna, al primo posto della classifica regionale, e a seguire in Trentino Alto Adige e poi in Veneto. In basso il Lazio, in quartultima posizione, la Sicilia, la Calabria e il Molise, fanalino di coda per l'Italia. Infatti il Pib pro-capite dell'Emilia-Romagna è di 199,44 euro per abitante, seguita da Trentino-Alto Adige (190,02), Veneto (179,66), Friuli-Venezia Giulia (114,35) e Lombardia (97,67); in fondo alla classifica la Campania (12,63), la Sardegna (12,38), il Lazio (9,76), Sicilia (7,28), Calabria (6,25) e Molise (0).
A Pesaro Legambiente ha anche introdotto la Dichiarazione dei diritti del ciclista urbano e del cicloturista, un documento a cui possono aderire comuni e singole istituzioni per definire insieme misure in grado di incrementare il numero degli amanti del mezzo green a due ruote. I firmatari si impegneranno a proporre, entro la fine del 2017, i propri obiettivi per il 2018 e per il triennio successivo. Tra le iniziative proposte alle singole città quella "di dotarsi di percorsi ciclabili sicuri e accessibili, percorribili tutto l’anno e con qualsiasi condizione meteorologica; la realizzazione di aree con limite di velocità; la creazione di nuovi spazi ciclopedonali; la realizzazione di cicloparcheggi' custoditi dove siano presenti anche officine per la riparazione delle biciclette".
Al Nord le città bike friendly
Secondo i dati dell’A Bi Ci – 1° Rapporto Legambiente sull’economia della bici in Italia e sulla ciclabilità nelle città, diffusi a maggio 2016 e raccolti da Legambiente in collaborazione con VeloLove e GRAB, tra le città più a misura di bici ci sono Bolzano e Pesaro. A seguire Ferrara, Treviso, Reggio Emilia, Ravenna. Stando al documento a Bolzano e a Pesaro circa uno spostamento su 3 è fatto in bicicletta. Primo in classifica il comune altoatesino con il suo anello ciclabile che collega zone ricreative, scuole e centri sportivi. Nel comune è stata riorganizzata anche segnaletica stradale in modo da dare maggiore spazio alla mobilità ciclabile. Anche Pesaro è tra le più attente al servizio green a due ruote con la sua Bicipolitania, metro di superficie che al posto delle rotaie ha percorsi ciclabili e al posto dei vagoni le singole biciclette. Anche Ferrara, Treviso, Reggio Emilia e Ravenna sono bike friendly e il loro valori oscillano tra il 27% e il 22% di ciclisti urbani sul totale della popolazione.