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Le scorte di gas per l’Italia e l’Unione europea bastano ancora per qualche settimana

Secondo l’amministratore delegato di Snam Marco Alverà le scorte di gas basterebbero ancora fino alla fine del freddo, ma nel frattempo il governo ha un piano per affrontare i prossimi mesi.
A cura di Giacomo Andreoli
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"Le scorte di gas in Italia e in Europa sono sufficienti per le necessità dell'inverno". A dirlo è l'amministratore delegato di Snam Marco Alverà, il principale operatore europeo nel trasporto e nello stoccaggio di gas naturale. Secondo il numero uno della società, infatti, la crisi in Ucraina non starebbe impattando più di tanto sul flusso di gas, al momento tenuto fuori dalle sanzioni contro la Russia. L'azienda italiana, in particolare, assicura di non avere investimenti diretti o attività né in Russia, né in Ucraina e che solo l'1,5% del gas trasportato da loro è spedito da compagnie russe.

Ad oggi da Mosca arrivano in Italia 150 miliardi di metri cubi di gas, su un consumo complessivo europeo di circa 490 miliardi di metri cubi, a cui si sommano i 27 di Ucraina, Svizzera, Norvegia e Regno Unito. Il nostro Paese, come ricordato dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, continua ad acquistare gas dalla Russia per un miliardo di euro al giorno. Mosca ha ridotto le forniture da un anno a questa parte, ben prima dello scoppio della guerra in Ucraina. Con il conflitto, poi, rimane sullo sfondo il pericolo di un'ulteriore riduzione, più drastica che mai.

Il piano del governo, quindi, consiste nel ridurre la dipendenza energetica con la Russia diversificando le importazioni, anche in coordinamento con l'Unione europea. Si sta lavorando per aumentare il gas comprato da Algeria (con il coinvolgimento della Tunisia), Qatar, Congo, Angola, Azerbaijan. L'esecutivo, poi, si sta adoperando per rafforzare la capacità del Tap, quel Trans Adriatic Pipeline che dalla Turchia attraversa il Mediterraneo, fino ad arrivare in Europa. L'obiettivo del ministro Cingolani è raddoppiare le importazioni per circa 10 miliardi di metri cubi all'anno, ma anche aumentare le importazioni di energia elettrica dal Nord Europa, per ridurre il consumo di gas delle centrali termoelettriche italiane. Infine si punta ad intensificare anche la produzione di gas proveniente dal nostro territorio.

A questo si aggiunge il piano della Commissione Ue RePowerEu, che punta, oltre alla diversificazione delle importazioni e all'aumento di quelle di gas naturale liquefatto, anche ad aumentare la produzione di biometano e idrogeno rinnovabile, nonché ridurre l'uso di combustibili fossili. Secondo Bruxelles si possono così eliminare 155 miliardi di metri cubi di consumo di gas, di cui i due terzi in un solo anno.

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