Euribor, Libor e Tibor. Ovvero i tassi interbancari che per il cittadino comune significano soprattutto mutui e che quindi si legano alla sua vita di tutti i giorni. Tassi interbancari usati come punti di riferimento per le operazioni di finanza derivata adottate negli anni scorsi da molte Amministrazioni locali italiane allo scopo di reperire liquidità per i servizi essenziali (trasporti, politiche sociali, manutenzioni eccetera). Ebbene, per anni questi indici sono stati "manipolati" da alcune grandi banche che hanno "partecipato in cartelli illegali" modificato i tassi d'interesse dei derivati denominati sia in euro che in yen. La Commissione europea ha ora sanzionato questo comportamento, comminando una maxi multa a otto banche. Gli istituti colpiti dalla sanzione di 1,712 miliardi di euro sono Deutsche Bank, Societe Generale, Rbs, JP Morgan, Citigroup e Rp Martin.
Due istituti di credito, Ubs e Barclays, avendo rivelato l'esistenza dei cartelli, hanno beneficiato dell'immunità ed evitato di pagare una multa. "Quel che è scioccante degli scandali Euribor e Libor non è solo la manipolazione degli indici, ma anche la collusione tra banche che si suppone siano concorrenti tra di loro – dichiara il commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia -. La decisione manda un chiaro segnale sul fatto che la Commissione è determinata a combattere e sanzionare questi cartelli nel settore finanziario".