Lavoro, Istat: “In un anno 439mila occupati in più”
Buone notizie sul fronte del lavoro. Secondo gli ultimi dati diffusi dall'Istat, malgrado l'economia italiana abbia fatto registrare nel secondo trimestre del 2016 una battuta d'arresto in un quadro di generale rallentamento, il sistema produttivo del nostro paese ha potuto godere di un significativo miglioramento: "Le ore complessivamente lavorate crescono dello 0,5% sul trimestre precedente e del 2,1% su base annua. L'aumento congiunturale ha riguardato sia l'industria in senso stretto (+0,4%), sia i servizi (+0,6%)".
Lavoro, aumenta l'occupazione al sud (+1,4%)
Spiega l'Istat: "Dal lato delle misure dell'offerta di lavoro, nel secondo trimestre del 2016 l'occupazione complessiva cresce in modo sostenuto rispetto al trimestre precedente (+0,8%, 189 mila), con una dinamica positiva che, con diversa intensità, riguarda tutte le tipologie: i dipendenti a tempo indeterminato (+0,3%), quelli a termine (+3,2%) e gli indipendenti (+1,2%). A livello territoriale, l'aumento è maggiore nel Mezzogiorno (+1,4%) in confronto al Centro (+0,8%) e al Nord (+0,6%). Il tasso di occupazione sale di 0,5 punti, soprattutto per i 15-34enni (+0,8 punti) e per i 50-64enni (+0,6 punti)".
I Neet sono 252mila in meno rispetto a un anno fa
Sui base annua la crescita è stata di 439mila occupati, circa la metà dei quali della fascia d'età tra i 15 e i 34 anni (+223 mila). Secondo i dati raccolti dall'istituto di statistica "la crescita è più accentuata per i dipendenti, sia a tempo indeterminato (+308 mila) sia a termine (+72 mila), ma torna ad interessare anche il lavoro indipendente, esclusivamente tra gli autonomi senza dipendenti. L'incremento è consistente sia per il tempo pieno sia per il lavoro a tempo parziale, soprattutto quello di tipo volontario. La crescita è sensibile anche per la componente femminile (+180 mila) concentrata soprattutto nel Nord del Paese". In questo quadro diminuisce il tasso di disoccupazione (- 0,1%) e cala il numero di inattivi e scoraggiati: i Neet (Not in Education, Employment or Training) sono ora 252 mila in meno su base annua.
Per finire l'Istat rivela che "tra gli occupati aumentano le transizioni verso il lavoro a tempo indeterminato, in particolare per i dipendenti a termine e per i collaboratori. Inoltre, cresce il flusso dalla disoccupazione verso l'occupazione, soprattutto verso i dipendenti. L'incremento dei passaggi dalla disoccupazione all'occupazione riguarda maggiormente gli uomini, i giovani 25-34enni, i residenti nel Nord e i diplomati".