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L’Ue retrocede l’Italia: “Debito in eccesso”. Renzi: “Cambiamo verso”

Il rapporto della Commissione Europea alza il livello d’allerta sull’Italia: debito pubblico alto e competitività debole. Il premier su Twitter: “Bisogna cambiare verso”
A cura di Redazione
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UPDATE 19.35 – Renzi: "La Commissione UE è stata dura, ma ora cambiamo verso" – "I numeri Ue sull'Italia sono molto duri – scrive Matteo Renzi su Twitter -. Spero sia chiaro perché noi dobbiamo cambiare verso. Ne parliamo il 12 marzo". Il riferimento è all'ammonimento rivolto al Paese a ridurre il debito. Anche il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, dice che le indicazioni dell'Europa sono "un monito severo ma vanno nella direzione che abbiamo deciso. E ci incitano a far ripartire l'economia".

La prima vera mazzata per il Governo Renzi potrebbe arrivare dalla Commissione Europea, proprio alla vigilia della presentazione del primo piano organico del nuovo esecutivo, con il Jobs Act che sarà presentato il prossimo mercoledì, assieme al piano caso e a quello per l'edilizia scolastica (la stima è di 2 miliardi di euro per le scuole). Come riporta Repubblica, infatti, nel suo rapporto sugli squilibri macroeconomici del Vecchio Continente la Commissione Europea ha alzato "il livello di allerta sull'Italia da paese con semplici squilibri macroeconomici a paese con squilibri eccessivi". Una posizione non invidiabile che l'Italia occupa assieme a Croazia e Slovenia, mentre la Spagna gode di miglior credito dopo le riforme degli ultimi mesi. Per la Commissione dunque, il nostro Paese presenta squilibri macro-economici eccessivi e in particolare bisognerebbe agire in modo rapido per "correggere l'alto livello di debito pubblico e la debole competitività. Entrambi derivano in ultima istanza dalla perdurante lenta crescita della produttività".

Ma non basta, perché potrebbero essere insufficienti anche gli aggiustamenti strutturali, dal momento che, ad esempio, per ridurre il debito sarebbe necessaria anche una crescita del Pil per un periodo prolungato e in tal senso la manovra impostata dal Governo Letta (cui pure si riconosce il merito di aver "atto progressi verso il raggiungimento dell'obiettivo di medio termine") appare non sufficiente. In definitiva, riassume il Sole: "Il messaggio proveniente oggi da Bruxelles è chiaro: se l'Italia vorrà godere di maggiore flessibilità nella riduzione del debito pubblico (di un ventesimo all'anno dal 2016 in poi, secondo le regole del nuovo patto di bilancio) dovrà prima adottare le misure economiche chieste dalla Commissione". Non sono poi escluse sanzioni, nel caso in cui il nostro Paese non "prendesse in seria considerazione" i suggerimenti Ue, con la possibilità di multe dello 0,1% del Pil (una cifra di poco inferiore al miliardo e mezzo di euro).

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