La ricetta della Merkel per la crisi: no agli eurobond, sì all’unione fiscale
La Germania non ci sta a diventare la scialuppa di salvataggio dei Paesi europei in difficoltà e anche oggi ne ha dato conferma la cancelliera Angela Merkel, che intervenendo al Parlamento tedesco è stata inamovibile nei suoi No a tutte le richieste di aiuto comunitario che arrivano dagli altri Paesi europei. La Merkel dirà No a qualsiasi ipotesi di far stampare moneta dalla Bce per dare maggiore liquidità alle Nazioni in crisi, come un secco No arriverà anche per gli Eurobond chiesti a gran voce anche dall’Italia.
Affermazioni che innervosiscono i mercati e gli investitori facendo schizzare lo spread tra i Titoli di Stato tedeschi e quello degli altri Paesi ai nuovi massimi. Il differenziale tra i Bund e i Btp oggi ha nuovamente sfondato il muro dei 500 punti e il rendimento dei Titoli decennali è poco sotto il 7%. Male, però, vanno anche i titoli spagnoli e da qualche giorno anche quelli francesi non ritenuti più così vantaggiosi. Anche tutte le maggiori Piazze europee sono in altalena, con ribassi e riprese che si susseguono.
La Merkel, forte di un’economia che nonostante la crisi continua ad essere la locomotiva dell’Europa, vuole fissare bene i paletti per il futuro dell’Unione Europea, senza rischiare di essere trascinata a fondo. Quello che preme alla Germania è che gli impegni di risanamento presi dai Paesi in difficoltà siano portati a termine senza alcuna scorciatoia o tentativo di ritrattare i termini della questione. L’avvertimento va soprattutto alla Grecia che rischia il taglio degli aiuti nel caso non porti a termine le richieste presentate dalla Commissione europea.
Il messaggio è chiaramente indirizzato anche all’Italia che aveva chiesto, prima con Tremonti e ora con lo stesso neo Premier Monti, l’avvio di una trattativa per l’emissione di eurobond da parte della Bce. Per la Merkel, però, “non sono la risposta giusta” perché "la socializzazione del debito non risolve il problema”, la soluzione invece va trovata nelle indispensabili riforme economiche e sociali dei Paesi in crisi. Domani nell’atteso vertice a tre tra Merkel, Monti e Sarkozy si parlerà proprio di questo, visto anche il nuovo rapporto economico per il 2012 della Commissione europea sulle possibilità di crescita dell’Eurozona.
L’idea della Merkel è quella di arrivare ad una vera e propria unione fiscale attraverso sostanziali modifiche ai trattati in corso, che permettano un’unica legislazione per il mercato del lavoro e le pensioni ma anche una tassazione comune a tutti i Paesi membri.