La pubblicazione dei redditi degli italiani, atto II
In Finlandia, i cittadini pagano ben 2 euro per ricevere informazioni attrverso un sms sul reddito di qualsiasi persona essi vogliano. In Italia, nel 2008 Vincenzo Visco, aveva provato a fare una cosa simile, mettendo on line i redditi del 2005 di tutti gli italiani, ma l'idea non suscitò molto entusiasmo e il sito ebbe vita breve: 15 minuti e dopo fu oscurato per l'intervento del Garante della Privacy.
Ora la manovra economica, ripropone una totale trasparenza sul reddito di ciascun italiano, perchè gli evasori fiscali sono ancora molti, l'oneroso compito spetterà principalmente al Primo cittadino che con la collaborazione degli abitanti cercherà di far chiara la situazione economica di ogni abitante, non si sa ancora con certezza ma la pubblicazione potrebbe essere obbligatoria.
Sicuramente nei Comuni con un piccolo numero di abitanti non dovrebbe essere un problema, ma in quelli più grandi, qualche sindaco potrebbe non voler rischiare in prima persona, se pensiamo alle grandi città o dove la malavita imperversa, la responsabilità a cui si andrebbe incontro, non sarebbe tanto "leggera". La manovra prevede degli incentivi ai Comuni per la collaborazione, ma bisogna vedere se in pratica il gioco varrà la candela.
La pubblicazione dei modelli 730 non sarà l'unica novità per cercare di risollevare le sorti economiche del Paese. Il meccanismo di tale procedimento non è ancora stato definito in toto, ma stasera, con la presentazione di un emendamento ad hoc, si sapranno con maggior precisione i dettagli, questa volta rispetto al progetto precedente, nulla sarà lasciato al caso per fare in modo che questa volta non venga stroncato subitaneamente.
Dopo aver eliminato la tassa di solidarietà, una tassa che riguardava solo i redditi più alti e che aveva suscitato lo sdegno dell'Associazione dei calciatori quando Calderoli, aveva minacciato di volerla rendere obbligatoria per i giocatori.
Ora si sta pensando ad un taglio del circa 10% sulle agevolazioni che riguardano le cooperative e maggiori controlli alle società di comodo. Per quanto riguarda quest'ultime, è noto che spesso si pone a capo dei beni la società, mentre l'uso prevalente o esclusivo è di un socio dell'impresa per fini esclusivamente privati. In questo caso la società verrà considerata trasparente, nel senso che l’unica persona beneficiaria del bene societario dovrà pagare personalmente tutte le spese.