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La Grecia cerca un accordo per tassare i capitali in Svizzera. E l’Italia?

Il Governo greco avrebbe intenzione di recuperare risorse tassando i capitali detenuti nelle (finora) inaccessibili banche svizzere. Ma una cosa del genere sarebbe possibile anche per l’Italia?
A cura di Redazione
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Capitali-banche-svizzere

Trattative con la Svizzera per un accordo fiscale che consenta al Governo greco di conoscere (e tassare) l'entità dei capitali affidati alle banche elvetiche dai cittadini ellenici. Se le indiscrezioni degli ultimi giorni dovessero essere confermate e se, con un cambio di rotta estremamente significativo, il Governo greco riuscirà a penetrare il muro di riservatezza e segretezza degli istituti di credito svizzeri, ci troveremmo di fronte ad una svolta epocale. Come riportava il sole24ore qualche giorno fa, infatti, con buona probabilità "sarà finalizzato l'accordo fra il governo di Atene e le autorità elvetiche in base al quale i conti dei cittadini ellenici occultati nelle banche svizzere saranno tassati e le casse statali greche potranno recuperare fra i 4 e i 6 miliardi di euro […] secondo Der Spiegel, nelle banche svizzere i greci hanno attualmente depositati a insaputa del fisco greco almeno 20 miliardi di euro che, in base all'accordo, verranno tassati ad un tasso fra il 20-30%. Secondo Dimitris Papadimoulis, deputato del partito Syriza (Sinistra radicale), l'accordo si sarebbe potuto concludere già nel 2005 ma la firma è sempre stata rinviata perché molti parlamentari dei vari partiti avevano conti nascosti in Svizzera".

Del resto si tratterebbe di un accordo sulla falsariga di quello siglato qualche mese fa dall'Austria (e ancora prima con Gran Bretagna e Germania) che prevede, oltre al mantenimento dell'anonimato del titolare dei fondi, la tassazione dei capitali da parte del Governo di Berna e la destinazione degli introiti ricavati ai "Paesi di provenienza". Ovviamente non risulterà superfluo chiedersi se si tratti di un modello esportabile anche in Italia. Ed in tal senso, nota sempre Da Rold sul sole: "Il Governo italiano, guidato dal premier Mario Monti, si è sempre detto contrario a seguire le orme della Germania, e ora dell'Austria, in materia di accordi separati, preferendo un accordo comune a tutti i partner in sede europea. Ma successivamente l'orientamento è cambiato e si sono aperti colloqui diretti con Berna in materia senza riscuotere troppo entusiasmo tra i parlamentari". E del resto, si tratterebbe di cifre piuttosto ingenti (si parla di oltre 30 miliardi): insomma, altro che rientro dei capitali scudati al 5% di interesse…

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