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La Fiat mette in mobilità 19 operai per riassumere quelli Fiom

La società di Marchionne si dice “costretta” a questa scelta. La decisione, “che mette lavoratori contro lavoratori” secondo Diliberto, è strettamente legata all’ottemperanza dell’ordinanza della Corte d’Appello di Roma che obbliga ad assumere i dipendenti iscritti alla Fiom che hanno presentato ricorso per presunta discriminazione.
A cura di Biagio Chiariello
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La Fiat mette in mobilità 19 operai per riassumere quelli Fiom

La Fiat ha avviato una procedura di mobilità per riduzione di personale di 19 unità allo stabilimento di Pomigliano d'Arco. Il motivo è presto detto. Fabbrica Italia Pomigliano (Fip) "non può esimersi dall'eseguire quanto disposto dall'ordinanza (della Corte d'appello di Roma che la obbliga ad assumere 19 dipendenti di Fiat Group Automobiles iscritti alla Fiom) e, non essendoci spazi per l'inserimento di ulteriori lavoratori, è costretta a predisporre nel rispetto dei tempi tecnici gli strumenti necessari per provvedere alla riduzione di altrettanti lavoratori operanti in azienda", si legge in un comunicato della FIP. In altre parole la società di Sergio Marchionne per ottemperare alla sentenza della Corte d'Appello di Roma che ha condannato l'azienda a riassumere nella newco di Pomigliano 19 lavoratori della Fiom, ne mette in mobilità altrettanti. In totale Fiat, condannata per comportamento anti sindacale, dovrà reintegrare 145 operai Fiom.

Il comunicato della Fiat Italia Pomigliano – L'azienda di Torino «ha da tempo sottolineato che la sua attuale struttura è sovradimensionata rispetto alla domanda del mercato italiano ed europeo da mesi in forte flessione e che, di conseguenza, ha già dovuto fare ricorso alla cassa integrazione per un totale di venti giorni. Altri dieci sono programmati per fine novembre» prosegue la nota. La Fiat precisa di essere «consapevole della situazione di forte disagio che si è determinata all’interno dello stabilimento, sfociata in una raccolta di firme con la quale moltissimi lavoratori hanno manifestato la propria comprensibile preoccupazione». E conclude: «L'impegno dell'azienda e' quello di individuare la soluzione che consenta di eseguire l'ordinanza creando il minor disagio possibile a tutti quei dipendenti che hanno condiviso il progetto e, con grande entusiasmo e spirito di collaborazione, sono stati protagonisti del lancio della Nuova Panda».

Incredulo Mario Di Costanzo, iscritto Fiom che dovrebbe essere assunto entro il 28 novembre:

È proprio una vergogna, Marchionne non perde occasione per cercare di dividere i lavoratori. Adesso dichiara anche guerra alla magistratura per far pesare sui giudici la situazione che si sta creando».

Le altre reazioni – Una decisione che però rischia di mettere gli operai uno contro l'altro, piuttosto che rispettare un'ordinanza. Lo sa bene Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci: La Fiat con la scelta della mobilità per 19 operai, nella peggiore tradizione, mette lavoratori contro lavoratori, e fa pagare il prezzo delle sue scelte sbagliate a chi ha il diritto di lavorare» dice Diliberto. «Fiat – aggiunge – è in crisi per la mancanza di nuovi modelli e di innovazione. Certo, questo atteggiamento non fa che accrescere i dubbi sulla reale intenzione di Marchionne di investire nel nostro Paese».

Non meno duro è il  responsabile nazionale Fiom, Giorgio Airaudo, che parla di azione «ritorsiva, antisindacale e illegittima» da parte della Fiat, che «ha l'impegno ad assumere tutti i lavoratori dell'ex stabilimento Giovan Battista Vico di Pomigliano a prescindere dalla loro adesione a qualunque organizzazione sindacale -prosegue Airaudo- invitiamo pertanto tutti i sindacati a respingere questa ulteriore divisione dei lavoratori messa in atto dall'azienda».

Rischio mancanza requisiti per i 19 operai in mobilità – Non è comunque detto che i 19 lavoratori di Pomigliano abbiano già i requisiti per andare in mobilità. La legge prevede infatti che per ottenere l'indennità si sia in possesso di almeno 12 mesi di anzianità aziendale di cui almeno sei di effettivo lavoro. Nella newco di Pomigliano, spiega il segretario nazionale Uilm, Giovanni Sgambati le prime assunzioni sono state effettuate a novembre 2011.

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