video suggerito
video suggerito
Covid 19

La fase due per i negozi: ingressi scaglionati e orari più ampi con aperture serali

La fase due dell’emergenza Coronavirus porterà cambiamenti non solo per uffici e attività produttive, ma anche per i negozi. In particolare, a essere modificati potrebbero essere gli orari di apertura: l’idea è quella di ampliare la fascia oraria, tenendo alcuni esercizi aperti anche la sera per evitare assembramenti.
A cura di Stefano Rizzuti
1.899 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Nuove regole per imprese, uffici, trasporti, ma anche per i negozi. La fase due dell’emergenza Coronavirus modificherà le abitudini degli italiani e cambierà l’approccio dei cittadini a tutti gli esercizi commerciali. Con regole stringenti, che serviranno per evitare assembramenti all’interno dei negozi. Come orari diversi e ingressi contingentati. Una delle ipotesi più probabili è quella che i negozi dovranno aprire per orari scaglionati, con diversificazioni che porteranno anche all’apertura in orari meno tradizionali. Magari durante la sera, come detto dal sindaco di Milano Beppe Sala.

L’obiettivo è quello di evitare che ci siano ancora gli orari di punta. Quelli in cui tutti i lavoratori si riversano insieme per strada e nei mezzi per andare a lavoro. Bisogna, quindi, cambiare la mobilità delle città. La gestione dei flussi dei cittadini. Spalmando gli orari di apertura di negozi, uffici e qualsiasi altra attività durante la giornata. Il problema principale diverrebbe quello della mobilità, con i trasporti limitati. A causa dell’emergenza, infatti, su bus e metropolitane gli ingressi saranno limitati. A bordo di ogni mezzo potranno salire molte meno persone del solito, probabilmente ben meno della metà. Inoltre, ci potrebbe essere una separazione tra ingresso e uscita di bus, treni e metro, per evitare il contatto stretto tra gli utenti.

Per evitare assembramenti sui mezzi pubblici, quindi, sarà necessario cambiare gli orari di tutte le attività, dal lavoro alla spesa. Cambierà – probabilmente ormai a settembre – anche la scuola, con orari diversi così come per uffici e negozi. Le aperture saranno spalmate sulla giornata per evitare il traffico e gli assembramenti sui mezzi, quindi. Una strada già tracciata qualche giorno fa dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, spiegando che si potrebbe lavorare su sette giorni a settimana, invece che su cinque. Quindi riducendo il traffico in settimana per aumentarlo sabato e domenica. Sala, invece, parla esplicitamente di aperture serali dei negozi, che “devono aprire in modo scaglionato, probabilmente dovranno tenere aperto di sera alcuni”. Gli orari differenziati per negozi e uffici, inoltre, permetteranno anche di ridurre la presenza delle persone nei luoghi di lavoro, garantendo un maggior distanziamento tra le persone.

1.899 CONDIVISIONI
32834 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views