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Covid 19

La crisi delle compagnie aeree: Lufthansa salvata in extremis, Norwegian a terra fino al 2021

La crisi economica causata dalla pandemia di coronavirus sta avendo effetti catastrofici anche sulle compagnie aeree: Lufthansa è stata salvata ieri in extremis dal governo tedesco, Air France – Klm chiede 10 miliardi di aiuti, Norwegian Air a parcheggiato la sua flotta fino al 2021 e Ryanair vuole far volare i passeggeri senza distanziamento sociale.
A cura di Davide Falcioni
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Eddie Wilson, amministratore delegato di Ryanair succeduto al vulcanico Michael O’Leary, l'ha detto senza mezzi termini: "Il distanziamento sociale a bordo degli aerei non è una misura efficace al contenimento del coronavirus". Qualche giorno prima il suo predecessore, in un'intervista rilasciata al Financial Times, era stato ancora più netto comunicando che la compagnia low cost non riprenderà a volare se ci sarà l’obbligo di lasciare vuoto il posto centrale. La tesi dei due boss di Ryanair è semplice: non riempire tutti i posti dei velivoli è antieconomico, largamente sconveniente e in queste condizioni gli aerei farebbero meglio a non decollare affatto.

Norwegian Air, solo 7 aerei su 147 stanno volando

Il tema, però, non riguarda solo la più celebre compagnia low cost del mondo bensì tutto il settore: Norwegian Air, ad esempio, ha dichiarato che praticamente tutta la sua flotta di aeromobili rimarrà a terra fino al 2021 e chiesto al governo norvegese a agli azionisti di mettere mano al portafogli e organizzare un piano di salvataggio da circa 260milioni di euro, avvertendo che questo è persino lo scenario più roseo, quello in cui nel 2021 i voli torneranno ad essere regolari. Attualmente solo 7 aerei, su una flotta di 147, stanno circolando per voli nazionali sovvenzionati dallo stato.

Easy Jet chiederà un prestito temporaneo di 600 milioni di sterline. Ma non basteranno

La Iata, organizzazione internazionale delle compagnie aeree, prevede che per il settore il 2020 sarà un annus horribilis con perdite che sfioreranno i 255 miliardi di euro. Le più colpite saranno proprio le low-cost, ma non solo: EasyJet, ad esempio, ha annunciato che attingerà a un prestito di  600 milioni di sterline presso la Bank of England mentre Virgin Atlantic, compagnia del vulcanico Richard Branson, è stata messa in vendita. Branson sarebbe intenzionato a vendere la sua quota del 51%, mentre la compagnia aerea americana Delta, che possiede il 49%, ha dichiarato che non investirà ulteriori fondi in Virgin Atlantic.

Lufthansa salvata dal governo tedesco con 9 miliardi di euro

La compagnia tedesca Lufthansa, arrivata sull'orlo del fallimento, verrà salvata grazie a un investimento di 9 miliardi di euro del governo. È quanto rivela il sito web di informazione “Businessinsider.de”, secondo cui l'accordo sarebbe stato raggiunto durante un'incontro segreto tenuto ieri, 27 aprile, a Berlino tra la cancelliera Angela Merkel, i ministri delle Finanze Olaf Scholz, dell'Economia ed Energia Peter Altmaier e dei Trasporti Andreas Scheuer. Come garanzia, il governo federale avrebbe ottenuto una partecipazione in Lufthansa, con una minoranza di blocco e due seggi nel consiglio di vigilanza.

Air France – Klm: "Prima di due anni nessun ritorno alla normalità". 10 miliardi da Francia e Olanda

Anche in casa Air France – Klm le perdite sono importanti e i governi olandese e francese si appresterebbero a intervenire con un piano di salvataggio da 10 miliardi di euro. Benjamin Smith, Ceo di Air France – Klm, in un'intervista a ‘Les Echos' ha dichiarato: "Un ritorno alla normalità non lo vedo prima di due anni. Forse anche qualcosa in più. Dipenderà della riapertura dei confini ma anche del tempo che sarà necessario ai nostri clienti per tornare a prendere l'aereo". Oggi, spiega Smith al quotidiano economico francese, "l'attività di Air France è al 2-3% del programma normale di un mese di aprile. La situazione dovrebbe iniziare a migliorare progressivamente a livello domestico con l'uscita del confinamento a partire dell'11 maggio" in Francia. Malgrado questo "dovremo aspettare la riapertura dei confini europei, possibilmente verso la fine dell'estate, per poter rilanciare il nostro programma lungo raggio, che attualmente, è limitato ai voli di rimpatrio e a quelli cargo. Poi bisognerà aspettare la riapertura dei confini di paesi importanti per noi come gli Stati Uniti. Insomma ci sono molte incognite".

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