La Corte costituzionale tedesca dice sì al Fondo Salva Stati
La Corte Costituzionale tedesca ha detto sì al Meccanismo europeo di stabilità (ESM) e sul Fiscal compact (Patto di bilancio), i due strumenti adottati dall’Unione Europea per il salvataggio dei paesi economicamente in difficoltà. I giudici, che erano stati chiamati a giudicare se il nuovo Fondo Salva Stati da 500 miliardi e il trattato che impone il rigore contabile fossero compatibili con la legge tedesca, hanno posto alcuni condizioni. Innanzitutto il contributo della Germania dovrà essere limitato a 190 miliardi. Inoltre i magistrati della Corte Suprema riuniti a Karlsruhe hanno stabilito che i due rami del Parlamento tedesco siano informati delle decisioni dell’Esm, senza però vincolare ogni singolo utilizzo del nuovo strumento al varo del parlamento, come si temeva nei giorni scorsi.
La sentenza è stata accolta con un applauso scrosciante all'Europarlamento. Il «sì» della Corte Costituzionale è, infatti, determinante per la stabilità dell'euro, visto che in questo modo viene scongiurato il pericolo di far cadere il piano anti-spread, varato la settimana prima dalla BCE, con l'acquisto illimitato di bond dei Paesi in crisi. La Germania approva, dunque, la politica di Mario Draghi con l'obiettivo di favorire il cammino verso la ripresa e la ricerca di un rinnovato equilibrio nell'Eurozona. Da un lato, L'Esm sarà attivo con prestiti o acquisti di obbligazioni sul mercato primario; dall'altro la Bce entrerà in campo comprando titoli pubblici con scadenze fino a tre anni sul mercato secondario.
Sembra certo che il primo paese che usufruirà degli aiuti del Fondo Salva Stati sarà la Spagna.. E' stato lo stesso primo ministro Mariano Rajoy in una intervista al quotidiano finlandese Helsingin Sanomat ad annuciarlo: «Oltre alla crescita, l'unica misura che sto considerando è il ricorso al meccanismo annunciato dalla Bce», ha spiegato, sottolineando però che gli «aiuti non saranno chiesti per tutto il Paese».
All'ok della Corte costituzionale tedesca ad ESM e Fiscal compact, sono arrivati segnali positivi anche anche dai mercati finanziari. Migliorano tutti i listini in Europa, Piazza Affari in primis con l'indice Ftse Mib che sale dell'1,50%. Cala anche lo spread tra il Btp decennale e il Bund: ora è a 343 punti, dopo essere salito fino a 353, su Il tasso sul titolo del Tesoro cala al 5,06%.