“La Cina è in crisi economica, la situazione non promette nulla di buono”: la profezia di George Soros
La Cina sta affrontando una grave crisi economica interna, che rischia di mettere fine al potere di Xi Jinping già entro il 2022. La previsione è del magnate degli investimenti finanziari e fondatore della Open Society George Soros, che ieri, 31 gennaio, ha tenuto un discorso alla Hoover Institution, presso l’Università di Stanford. Il boom immobiliare della Cina si è basato troppo a lungo su un modello “insostenibile” che ha favorito i governi locali e i privati ad investire la maggior parte dei loro risparmi in proprietà. I prezzi sono cresciuti oltre quello che la gente comune poteva permettersi, poi a metà del 2021 hanno iniziato a scendere. “La fiducia della gente è stata scossa”, ha affermato Soros, e il calo dei prezzi “metterà contro Xi Jinping molti di coloro che hanno investito la gran parte dei propri risparmi nel settore immobiliare“.
“Resta da vedere come le autorità (cinesi) gestiranno questa crisi”, ha detto ieri l’imprenditore di origini ungheresi. “Potrebbero aver evitato di affrontare il problema troppo a lungo, perché ora la fiducia delle persone è scossa”, ha avvertito Soros, secondo cui il crollo dei prezzi azionari dei grandi colossi immobiliari cinesi “metterà contro Xi molti di quanti hanno investito i loro risparmi nell’immobiliare. La situazione non promette nulla di buono”.
Ma per Soros i pericoli per Xi Jinping arrivano anche dal Covid. Omicron “minaccia di essere la [sua] disfatta” perché in Cina il virus “non è più sotto controllo”. Per l'imprenditore il tentativo di Xi di imporre il “controllo totale” sulla Cina attraverso una strategia di lockdown di intere città potrebbe mettere a rischio le sue possibilità di essere confermato al potere, ha affermato Soros, poiché è “improbabile che funzioni contro una variante contagiosa come Omicron”.