La Cgia avverte: “Se cade il governo Letta 7 miliardi di tasse in più”
Tra pagamento dell'Imu, aumento dell'Iva e applicazione della Tares, se dovesse cadere il governo, gli italiani pagherebbero 7 mld di tasse in più. Il calcolo è della Cgia di Mestre secondo la quale l'aggravio per le famiglie oscillerebbe tra i 149 e i 388 euro. "Nella malaugurata ipotesi che il premier Letta fosse costretto a rassegnare le dimissioni – spiega Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia -, gli italiani subirebbero una vera e propria stangata soprattutto nell'ultimo quadrimestre di quest'anno". Nell'analisi sulla pressione fiscale, gli artigiani hanno ricordato che entro la fine dell’estate l'esecutivo guidato dal premier Enrico Letta deve definire l’applicazione delle tre importanti imposte: quella immobiliare, quella sui consumi e quella sui rifiuti. E nel caso la maggioranza non dovesse reggere, i rischi di un'ulteriore stangata sono reali.
In ogni caso, ecco quali sarebbero gli scenari secondo il centro studi se il governo dovesse cadere nelle prossime settimane.
Imu. I proprietari della prima casa devono versare entro il 16 settembre la prima rata e a dicembre il saldo. Lo stesso dicasi per i proprietari di terreni, fabbricati rurali e le unità immobiliari appartenenti alle cooperative a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale. Pertanto, ai 4 miliardi relativi all’abitazione principale se ne aggiungono altri 770,6 milioni di euro. E addirittura, dopo aver vagliato le nove ipotesi presentate dal ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, Bortolussi ha proposto di tornare alla vecchia Ici. "Ho paura che la vicenda stia prendendo una brutta piega – ha spiegato il numero uno della Cgia di Mestre – con troppe ipotesi sul tavolo – spiega – c’è il pericolo che i due principali partitiche costituiscono questa maggioranza non trovino un punto di incontro".
Iva. Dal 1 ottobre è previsto l'incremento dell'aliquota ordinaria che salirà dal 21 al 22%. Per i soli tre mesi di quest'anno saremmo chiamati a pagare un miliardo di euro in più.
Tares. E' previsto che la nuova tassa sui rifiuti dia un maggior gettito, rispetto al 2012, di 1,94 miliardi di euro. Un miliardo è dovuto dalla maggiorazione prevista dalla nuova imposta per la copertura dei servizi indivisibili dei Comuni: quindi, i contribuenti pagheranno 0,3 euro al metro quadrato. I restanti 943 milioni di euro sono stati da noi stimati, fa sapere la Cgia, quale aggravio minimo corrispondente alla differenza tra il costo del servizio di smaltimento rifiuti (derivante dal bilanci dei Comuni) e il gettito Tia/Tarsu contabilizzato l'anno scorso. C'è da dire che il gettito della Tares deve garantire l' integrale copertura del costo di asporto e smaltimento dei rifiuti, obbligo che la Tarsu non prevedeva.