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La casalinga tra i lavori più pericolosi e difficili del mondo: ogni anno 600mila incidenti

Secondo gli ultimi dati dell’Anmil, resi noti alla vigilia della festa della donna, la casalinga è tra i mestieri più pericolosi del mondo: su un totale di 7 milioni di donne dedite alle faccende domestiche, l’8,2% è stata vittima di incidenti, per un totale di circa 600mila persone. Se fossero retribuite, ciascuna avrebbe uno stipendio netto di più di 3000 euro, ma la realtà è molto diversa.
A cura di Ida Artiaco
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"Mestiere difficile, non retribuito ed anche pericoloso". L'Anmil, l'Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, ha reso noti, in occasione del prossimo 8 marzo, giornata della festa della donna, i dati del report, dal titolo "Faccende pericolose", condotto su uno dei lavori più difficili che esistano: la casalinga. Degli oltre 7 milioni impegnate quotidianamente nelle faccende domestiche, circa mezzo milione in meno rispetto a 10 anni fa secondo dati Istat del 2017, l'8,2% è stata vittima di incidenti, per un totale di circa 600mila persone. Il lavoro svolto in media da una casalinga è di ben 49 ore alla settimana, 2539 in un anno, sette ore al giorno, festivi e ferie compresi. Se fosse retribuito varrebbe più di tremila euro al mese, precisamente ognuna avrebbe una paga netta di 3045 euro, in pratica quasi il doppio rispetto alla media dei lavoratori italiani. La realtà è tuttavia, molto diversa, dal momento che la maggior parte di loro vivono in condizioni di povertà assoluta.

"È il mestiere più difficile del mondo è anche il meno retribuito, anzi non viene affatto retribuito – afferma il presidente dell’Anmil, Franco Bettoni -: se le mamme dovessero battere cassa per tutti i lavori che svolgono all'interno delle mura domestiche dovrebbero percepire uno stipendio doppio rispetto alla media dei lavoratori italiani. Ma, come dicevamo, oltre ad essere il più difficile, quello della casalinga è un lavoro molto pericoloso con tassi di incidenza infortunistica media superiori a quelli delle altre lavoratrici".

Tra i luoghi in cui si corrono i rischi maggiori c'è la cucina, in cui si verifica il 63% degli incidenti, seguita da camera letto, soggiorno e bagno, con il suo 8%.  Le lesioni più comuni tra le casalinghe sono le fratture (36% del totale), le ustioni(18,5%) e le ferite da taglio (15%). Bettoni sottolinea ancora che l'ultima legge di Bilancio "ha rivisto in meglio la normativa del 1999 che ha istituito l'assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico". La Manovra ha, infatti, innalzato il limite di età da 65 a 67 anni e abbassato la soglia di invalidità per ottenere la rendita vitalizia dal 27% al 16% oltre a introdurre un indennizzo una tantum per gli infortuni tra il 6% e il 15%.  In altre parole, a fronte del raddoppio del premio, passato da 12,91 a 24 euro l'anno, la norma ha abbassato il grado minimo per accedere alla rendita, prevedendo un'una tantum di 300 euro in caso di inabilità permanente.

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