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La Bce taglia i tassi d’interesse per la prima volta dal 2016, cosa cambia per chi ha un mutuo

La Banca centrale europea ha annunciato il taglio dei tassi d’interesse dello 0,25%. Era una decisione attesa: dopo i fortissimi aumenti iniziati nel 2022, la crescita si era fermata negli ultimi mesi. La decisione dovrebbe migliorare la situazione per chi ha un mutuo a tasso variabile e chi vuole chiedere un prestito in banca.
A cura di Luca Pons
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L'annuncio che i mercati attendeva da tempo è arrivato la Banca centrale europea abbasserà i tassi d'interesse dello 0,25%. Così, il tasso sul rifinanziamento principale scenderà al 4,25%, quello sul rifinanziamento marginale al 4,5% e quello sui depositi al 3,75%. Già nelle scorse settimane si era capito che il taglio sarebbe giunto nella riunione di giugno, e il Consiglio direttivo della Bce ha confermato le attese. Era dal marzo 2016 che la Banca centrale non abbassava i tassi d'interesse, ma allora la situazione era tutta un'altra: si passava dallo 0,05% allo 0%, dove i tassi sarebbero rimasti per oltre sei anni, nel tentativo di contrastare la crisi economica e finanziaria.

Nel luglio 2022, poi, era iniziata la scalata rapidissima dei tassi (passati dallo 0% al 4,5% in poco più di un anno), con l'obiettivo di far abbassare l'inflazione. Un obiettivo che oggi sembra in buona parte raggiunto: così, mentre negli ultimi mesi la Bce si era limitata a non fare ulteriori aumenti, oggi è arrivato il primo calo.

Si tratta comunque di una riduzione piuttosto limitata (lo 0,25%), e ora resta da vedere come si muoverà la Banca centrale nel resto dell'anno. Infatti, negli ultimi due mesi l'inflazione ha dato segni di un nuovo aumento, o almeno di un calo meno rapido del previsto. Ci si aspetta che la Fed, la banca centrale degli Stati Uniti, inizia a sua volta a tagliare i tassi d'interesse da settembre. Insomma, la situazione resta difficile da prevedere.

Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha definito la decisione "attesa, opportuna, coerente con la situazione attuale" e "anche doverosa. Era ora. Auspichiamo che questo sia solo il primo passo in questa direzione". Il vicepremier Antonio Tajani ha detto che questa prima riduzione è una buona notizia, ma "non è assolutamente sufficiente, deve servire almeno in tempi ravvicinati un ulteriore taglio almeno dello 0,25. Questo è un modo per agevolare il credito per le imprese piccole, ma anche per le famiglie italiane ed europee".

Resta il fatto che un primo taglio è arrivato. Servirà del tempo perché dalla decisione della Bce si arrivi alle conseguenze concrete per cittadini e imprese, ma il risultato dovrebbe essere un abbassamento anche di tassi d'interesse per chi richiede un prestito. Sia che si tratti di mutuo a tasso fisso, sia a tasso variabile, nei prossimi mesi le offerte dovrebbero diventare più vantaggiose, con rate più basse da pagare.

Chi ha già un mutuo a tasso fisso, naturalmente, continuerà a non subire conseguenze e a pagare le rate che ha sempre versato come previsto dal suo accordo. A guadagnarci, invece, saranno le famiglie che hanno un mutuo a tasso variabile. A partire dal 2022, chi aveva un prestito a queste condizioni ha visto l'importo delle rate aumentare moltissimo. Negli ultimi mesi, con l'aspettativa che la Bce avrebbe tagliato i tassi, la situazione aveva iniziato a migliorare. Ora che il taglio è ufficiale – anche se non è ancora garantito che nei prossimi mesi il calo continuerà – i tassi, e quindi le rate, dovrebbero progressivamente scendere.

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