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Covid 19

La Bce rilancia il piano contro l’emergenza Covid: incremento oltre le previsioni, +600 miliardi

La Bce rilancia il programma per l’acquisto di debito per rispondere all’emergenza economica causata dall’epidemia di Covid-19. La Banca centrale europea incrementa i fondi messi a disposizione con ulteriori 600 miliardi, una cifra superiore alle aspettative che permette di arrivare a un totale di 1.350 miliardi.
A cura di Stefano Rizzuti
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La Bce rafforza la risposta economica all’emergenza Coronavirus. Il programma contro il Covid verrà infatti incrementato di 600 miliardi e portato a un totale di 1.350 miliardi, con un valore aggiuntivo superiore rispetto a quello previsto. Il Pepp, così si chiama il programma, consiste nell’acquisto di debito per l’emergenza sanitaria ed economica. Gli acquisti, inoltre, verranno estesi almeno fino alla fine di giugno 2021, rispetto alla precedente scadenza che era fissata al dicembre 2020. In ogni caso, assicura ancora la Bce, gli acquisti proseguiranno fino a che la crisi non sarà finita. Inoltre, la Banca centrale europea lascia invariati i tassi d’interesse: il tasso principale rimane fermo a zero, quello sui depositi resta a -0,50%, mentre quello sui prestiti marginali rimane fissato a 0,25%.

Lagarde: crisi senza precedenti, ripresa solo tiepida

La presidente della Bce, Christine Lagarde, presenta anche le previsioni secondo cui ci troveremo di fronte a un calo “a un ritmo senza precedenti nel secondo trimestre, prima di una ripresa nella seconda metà attraverso il sostegno cruciale offerto dalla politica fiscale e monetaria”. Per Lagarde la crisi economica potrebbe essere al momento sul punto di toccare il fondo, però il recupero sarà “tiepido” anche dopo la fine del lockdown. Lagarde sottolinea anche che la crisi ha portato a “cadute significative di spese per consumi e investimenti”, con “forti perdite di lavoro e reddito”. Per quanto riguarda le stime di crescita per l’Eurozona, quest’anno il Pil potrebbe essere -8,7%. Per il 2021, invece, la crescita sarà del 5,2%.

La decisione della Bce di aumentare gli acquisti

Al termine del direttivo della Bce è stato diramato un comunicato per spiegare che la decisione segue la “revisione al ribasso dell’inflazione”. La scelta è stata quella di espandere il Pepp per facilitare “la posizione di politica monetaria generale sostenendo le condizioni di finanziamento nell'economia reale, in particolare per le imprese e le famiglie. Gli acquisti continueranno a essere condotti in modo flessibile nel tempo, attraverso le classi di attività e tra le giurisdizioni. Ciò consente al Consiglio direttivo di evitare efficacemente i rischi ad una regolare trasmissione della politica monetaria”.

Gli acquisti verranno condotti in modo “flessibile nel tempo”, per evitare i rischi per la trasmissione regolare della politica monetaria. Una scelta che permetterà di potenziare gli acquisti anche di titoli italiani oltre la quota di diritto. Inoltre, sottolinea la Bce, i titoli del Pepp in scadenza saranno reinvestiti almeno fino alla fine del 2022. Nessuna novità, infine, per gli interventi tradizionali, come il Quantitative easing.

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