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La Bce lancia l’allarme occupazione: nel 2013 ancora meno lavoro in Europa

Come avvertono dalla Banca Centrale Europea, si allontana sempre di più la ripresa economica nell’Eurozona con conseguenze sull’occupazione anche per l’anno prossimo.
A cura di Antonio Palma
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La Bce lancia l'allarme disoccupazione: nel 2013 ancora meno lavoro in Europa

La ripresa economica è ancora lontana in tutta l'Eurozona e anche per l'inizio dell'anno prossimo dovremo attenderci una diminuzione dell'occupazione. Lo ricorda la Bce nel suo consueto rapporto mensile. "La bassa creazione di posti di lavoro e le deboli aspettative congiunturali emerse dalle indagini suggeriscono nel breve termine un ulteriore incremento della disoccupazione" scrivono gli analisti della Banca Centrale Europea nel loro bollettino di dicembre sulla situazione economica europea. Un dato scaturito dalle condizioni dei mercati del lavoro nell'area dell'euro che "sono ulteriormente peggiorate negli ultimi trimestri, a causa della debolezza dell'attività economica". Come ricordano dall'Eurotower, infatti, gli aggiustamenti del mercato del lavoro dal 2008 sono stati più lenti rispetto al passato e quindi "l'occupazione è diminuita ancora e il tasso di disoccupazione è salito a livelli elevati anche in prospettiva storica".

Accelerare le riforme del mercato del lavoro – Insomma avvertono dalla Bce la crisi economica nell'area "dovrebbe protrarsi anche il prossimo anno"e questo "ulteriore rallentamento economico e le deboli prospettive destano preoccupazione circa l'andamento del mercato del lavoro nel breve termine". Per questo si invitano i governi dell'area euro ad "accelerare le riforme strutturali" del mercato del lavoro già previste, in modo da anticipare la graduale ripresa prevista  nel corso del 2013. Come consigliano dalla Bce una strada potrebbe essere quella di utilizzare i risparmi ottenuto con il risanamento dei conti pubblici per abbassare le imposte su lavoro. In generale, si legge nel bollettino, "tutti i paesi dell'area euro devono assicurare che i rispettivi mercati dei beni e servizi e del lavoro siano dotati della capacità di aggiustamento necessaria per poter funzionare in modo ordinato ed efficace all'interno di un'unione monetaria".

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