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“L’Italia non è fuori pericolo. Ci sono ancora molte cose da fare”

Ad esplicitare le sue preoccupazioni per le sorti del Belpaese è l’ex numero uno della Bce Jean Claude Trichet: “Occorre più flessibilità in tutti i mercati”.
A cura di Redazione
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Torna a parlare delle vicende italiane Jean Paul Trichet, ex presidente della Banca Centrale Europea, che si concede ai taccuini de La Stampa e de La Repubblica e fa il punto della situazione economica anche a livello macroeconomico. Trichet non nasconde le proprie perplessità sul clima di ottimismo che si respira intorno al nostro Paese, ricordando che i dati sulla produttività diffusi dall'Ocse nell'ultima settimana testimoniano proprio quello che è il più grande limite italiano: "Occorre più flessibilità in tutti i mercati – beni, servizi, regole sul lavoro – e tutto ciò che permette di far salire la produttività. Perché uno dei grandi problemi dell'Italia è proprio questo, la bassa produttività".

Certo, "un certo numero di cose sono state fatte, ma resta ancora molto duro lavoro da fare", proprio nella traccia della famosa lettera inviata da Trichet al Governo italiano nel 2011. Una lettera che, svela in conclusione dell'intervista cercando di chiudere per sempre con le polemiche, "era di proprietà del governo italiano e non mia. È stato pubblicato in Italia per una decisione di chi l'ha ricevuto".

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