Nel pomeriggio di oggi il Presidente del Consiglio Mario Monti sarà impegnato in una delicatissima (ma con buona probabilità non risolutiva) riunione dell'Eurogruppo a Bruxelles. Il vertice dei ministri delle finanze dei Paesi dell'Eurozona, infatti, si troverà a discutere della complessa situazione economica, cercando di strutturare in maniera più dettagliata i provvedimenti decisi dall'ultimo Consiglio Europeo. In particolare l'Eurogruppo è chiamato ad individuare la specificità del meccanismo con il quale si utilizzeranno i fondi dell'ESM per stabilizzare gli spread dei Paesi virtuosi (il provvedimento intorno al quale maggiormente si era speso il nostro Presidente del Consiglio, nonché ministro dell'Economia). Si tratta di una decisione di non poco conto, anche in considerazione dellla nuova ondata speculativa e dell'aumento dello spread di Italia e Spagna, probabilmente un segnale indiretto della sfiducia dei mercati sulla possibilità di chiudere in tempi brevi un accordo soddisfacente per le parti in causa.
Restano osservate speciali sia la Grecia che la Francia. In particolare il rappresentante del nuovo Governo greco si troverà a dover rendere conto delle perplessità dei colleghi intorno alla possibilità di "posticipare" l'attuazione del pacchetto di riforme concordate (si fa per dire) con Banca Centrale e Commissione Europea. Sul tavolo anche la questione dei fondi da "garantire" alle banche spagnole in crisi di liquidità (si continua a parlare di circa 100 miliardi di euro). Un provvedimento sul quale grava l'incognita "tempo", dal momento che la condizione imposta dalla Merkel è stata quella di attendere l'entrata in vigore del sistema di vigilanza creditizia, la qual cosa potrebbe far slittare una ricapitalizzazione ritenuta "urgente e necessaria". Tra le altre cose, segnaliamo anche la vicinissima scadenza del mandato del Presidente dell'Eurogruppo, il lussemburghese Juncker, figura chiave del processo di "contenimento della crisi dell'euro" (e il cui successore non è ancora stato individuato).
