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L’Europa a 2 velocità alimenta l’incertezza sui mercati

Le notizie provenienti da Bruxelles sono state accolte in maniera contrastante dai mercati. Dopo un’apertura negativa, le borse europee invertono la rotta. Lo spread è a 456 punti, dopo aver toccato i 470.
A cura di Alfonso Biondi
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Mercati abbastanza incerti dopo le notizie provenienti dal vertice europeo di Bruxelles. Il delinearsi di un'Europa a 2 velocità per mezzo dell'accordo intergovernativo che coinvolgerà 23 Stati su 27- unito al vistoso strappo tra Francia e Gran Bretagna, al mancato accordo sulla revisione dei trattati e alla decisione di porre un limite al Fondo salva Stati- ha fatto sì che l'apertura delle principali borse del Vecchio Continente sia stata in negativo. A metà mattinata le cose sembrano essersi raddrizzate e tutte le principali borse hanno cambiato rotta: al momento Parigi avanza dell'1,31%; Londra dello 0,5%; Francoforte dell'1,3%; Madrid fa segnare un rialzo dello 0,76%; Lisbona guadagna lo 0,6%; Amsterdam l'1,02%; Bruxelles  porta a casa l' 1,11%; Zurigo lo 0,3%.

Decisamente positiva Piazza Affari, al momento in rialzo dell'1,93%. Da segnalare le ottime performance dei titoli bancari Intesa San Paolo e Unicredit che guadagnano rispettivamente il 3,97% e il 3,01%. Segno "più" anche per Fiat industrial, in rialzo dell'1,45%.  Capitolo spread. Il differenziale di rendimento tra i nostri buoni del Tesoro e quelli tedeschi ha dimostrato di essere abbastanza altalenante: al momento staziona sui 456 punti dopo aver anche raggiunto quota 470. Il Btp a 10 anni è tornato a far segnare un tasso d'interesse pari al 6,59%. Sembrano quindi svaniti gli effetti benefici della manovra da 30 miliardi varata dal governo Monti. Non è però da escludere che nella giornata odierna l'altalena del differenziale possa far segnare altre sorprese.

Gli occhi restano comunque puntati sul vertice di Bruxelles, che molto dirà sul futuro della moneta unica. Intanto la società di rating Moody's ha deciso di declassare il debito delle banche francesi Societé Generale, Bnp Paribas e Credit Agricole a causa peggioramento della situazione di liquidità e dell'accesso al finanziamento. Tutte e 3 arretrano di un gradino: Societé Generale passa ad A1, Bnp Paribas ad Aa3, Credit Agricole ad Aa3.

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