L’Abi incoraggia l’acquisto dei Btp, agli acquirenti non farà pagare le commissioni
La paura dell’insolvenza dell’Italia preoccupa molto i cittadini italiani, l’Europa ma anche le banche italiane, che hanno deciso di appoggiare un’iniziativa partita da un privato cittadino, e alle prossime aste del 28 novembre e del 2 dicembre si sono impegnate a non far pagare alcuna commissione ai nostri concittadini che acquisteranno i Titoli di stato italiani. L’iniziativa era partita da un signore di nome Giuliano Melani che all’inizio della crisi dei nostri Btp aveva comprato una pagina del Corriere per invitare tutti gli italiani a seguire il suo esempio ricomprandosi il debito del nostro Paese.
La proposta sembra essere stata apprezzata dalle banche che parteciperanno all’iniziativa con sconti per favorire gli acquisti. Saranno coinvolti tutti i maggiori istituti di credito italiani da Intesa Sanpaolo a Unicredit, da Mps a Ubi Banca. Ovviamente nello sconto non sono previste le spese di gestione una volta acquistato i Titoli che resteranno valide.
In realtà non si sa fino a che punto l’idea possa servire visto che il rendimento dei nostri titoli continua a viaggiare intorno al 7% e anche oggi lo Spread tra i Btp e i Bund tedeschi si aggira intorno ai 500 punti, arrivando anche a toccare punte più alte nel corso della giornata. La preoccupazione che i nostri Btp non siano venduti non sembra coincidere con i risultati delle ultime aste dove le richieste sono state significativamente maggiori rispetto ai valori offerti. Certo sugli acquisti avrà pesato molto il rendimento molto sostanzioso che avrà allettato qualche investitore che poteva spendere, ma anche i massicci interventi della Bce per calmare i mercati.
Il problema Titoli di Stato sembra, però, ben più complesso, se si pensa che lo spread tra i Bund tedeschi e gli altri Titoli dei Paesi europei continua a salire. I Bonos spagnoli sembrano quelli più attaccati insieme a Btp italiani, ma anche la Francia da qualche settimana è sotto il mirino degli investitori. Il tanto paventato contagio sembra già essere realtà se anche la Francia, fino a poco tempo fa considerata tra le migliori in termini economici, rischia il declassamento della tripla A da parte dell’agenzia di rating Fitch a causa del deficit di bilancio che ancora non è sotto controllo.
Il pericolo in realtà incombe su tutti, anche l’asta sui Titoli tedeschi di oggi è andata molto male, con oltre il 35% dei Bund messi sul mercato dalla Germania che sono andati invenduti e secondo gli analisti le cose potevano andare anche peggio, se non fosse intervenuta la Banca Centrale tedesca con un massiccio acquisto. La Bundesbank avrebbe comprato oltre 2,3 miliardi di euro di Titoli decennali dei 3,4 piazzati sul mercato, ma ben poca cosa rispetto ai sei miliardi offerti. A pesare lo scarso rendimento, al di sotto del 2%, ma sicuramente un segnale non positivo per l’Europa. Altro segnale negativo è arrivato anche dalle Borse, oggi tutte in perdita con Piazza Affari a fare da maglia nera con un ribasso del 2,59%.
Oggi la Merkel ha dato le sue indicazioni per superare la crisi dichiarandosi contraria gli eurobond e a qualsiasi altro aiuto ai Paesi in difficoltà che devono portare avanti le riforme necessarie, ma annunciando di voler discutere con gli altri leader europei una revisione degli accordi per arrivare ad una legislazione comune su tassazione, fisco e lavoro.