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Italiani tartassati: la pressione fiscale va verso il picco record del 44%

In Italia il livello di tassazione medio a partire dal 1980 e fino ad oggi è aumentato del 12,6%. Il rischio: raggiungere e superare il record negativo del 44% toccato nel 2012. Cgia Mestre: “Con questo fardello è difficile far ripartire l’economia del Paese”.
A cura di Redazione
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Dal 1980 ad oggi un crescendo inarrestabile: la pressione fiscale è aumentata in Italia del 12,6 %. E di questo passo arriveremo a toccare il livello record del 44%: la stessa triste soglia raggiunta nel 2012. I dati e la proiezione sono della Cgia di Mestre che sottolinea un elemento: il livello di tassazione media è destinato a salire dello 0,2% rispetto al livello raggiunto l'anno scorso. "Con un record di tasse che ci proietta ai vertici della classifica dei più tartassati d'Europa – si legge in una nota della confederazione – le imprese italiane versano al fisco italiano ben 110,4 miliardi di tasse all'anno. Nell'Ue, sottolinea l'Ufficio studi della Cgia, solo le aziende tedesche pagano in termini assoluti più delle nostre, anche se va ricordato che la Germania conta oltre 80 milioni di abitanti, 20 più dell'Italia". Per quel che riguarda il carico fiscale che grava sulle imprese, fa notare la Cgia, se calcoliamo la percentuale delle tasse pagate dalle aziende sul gettito fiscale totale, a guidare la classifica europeaè il Lussemburgo, con il 17%. Poi c'è l'Italia con il 16%, mentre al terzo troviamo l'Irlanda, con il 12,3 per cento. Tra i principali competitor del Belpaese la Cgia segnala che "la Germania fa segnare l'11,6%, il Regno Unito l'11,2%, la Francia il 10,3%, mentre la media dell'Ue dei 15 è pari all'11,3%".

"Con un carico fiscale di questa portata – spiega Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia – è difficile fare impresa e soprattutto creare le condizioni per far ripartire l'economia". Secondo il leader degli artigiani mestrini, le cause di questo nuovo record fiscale sono "gli effetti legati alla rivalutazione delle rendite finanziarie, all'aumento dell'Iva, che nel 2014 si distribuisce su tutto l'arco dell'anno, all'introduzione della Tasi e, soprattutto, all'inasprimento fiscale che graverà sulle banche, compensano abbondantemente il taglio dell'Irap e gli 80 euro lasciati in busta paga ai lavoratori dipendenti con redditi medio bassi. Alla luce di tutto ciò – aggiunge – la pressione fiscale di quest'anno è destinata a salire dello 0,2 % rispetto al livello raggiunto l'anno scorso".

Mef: cala il gettito tributario

Le entrate tributarie e contributive dei primi sei mesi dell'anno sono diminuite dello 0,4% (corrispondente a -1.257 milioni), rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente. Lo comunica il Ministero dell'Economia precisando che "la lieve variazione registrata è la risultante di due elementi principali: la diminuzione del gettito tributario dello 0,7% (-1.510 milioni di euro) e la crescita, in termini di cassa, delle entrate contributive pari a +0,2% (+253 milioni di euro).

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