Istat: l’inflazione aumenta del 2,7%
Un nuovo aumento dell’inflazione è il dato che emerge dalle stime preliminari dell’ISTAT per il mese di giugno, durante il quale si è raggiunto il massimo livello dal novembre 2008. Il NIC, l’indice nazionale dei prezzi al consumo, è aumentato dello 0,1% rispetto a maggio 2011 e del 2,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
L’aumento dell’indice è dovuto in buona parte ai prezzi dei sevizi relativi ai trasporti, che sono aumentati rispetto al mese precedente del 1,1%, ai prezzi dei beni alimentari lavorati (+0,4%) e ai prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,3%). Leggeri aumenti anche per i prezzi di indumenti, calzature e giochi.
Per quanto riguarda i trasporti i rincari più consistenti ci sono stati nei biglietti aerei con uno +6,9%, nel trasporto marittimo con uno +10,8%, con un aumento rispetto al 2010 del 52,8% e nel trasporto ferroviario con un +2%. Aumenti si registrano anche nel campo delle assicurazioni sui mezzi di trasporto. I beni alimentari lavorati che hanno avuto un maggior aumento dei prezzi sono il caffè che ha avuto un rialzo di ben 2,2 punti percentuali, con un +11,6 su base annua e lo zucchero con un incremento del 1,3% rispetto al mese precedente e di 9,4% su base annua. Un aumento è stato registrato anche per i formaggi , i latticini con un +0,6%, il riso e la farina. Hanno avuto un aumento dello 0,7% anche i prezzi dei servizi di alloggio che ovviamente risentono dei fattori stagionali. In particolare i campeggi hanno avuto un aumento del 14,4% e le pensioni del 2%. Per quanto riguarda i servizi ricreativi i prezzi degli stabilimenti balneari sono cresciuti del 3,5%.
Buone notizie arrivano dal settore energetico dove, nonostante un aumento costante durante l’anno, vi è stata una diminuzione dei prezzi di tutti i tipi di carburante rispetto al mese scorso (-1,4%) , con la benzina che scende del 1,1% e il gasolio del 2%. Diminuzioni si registrano anche per i beni alimentari non lavorati con un -0,4%, grazie principalmente al calo dei prezzi dei vegetali freschi (-5,8%) che registrano una diminuzione anche rispetto allo scorso anno. Anche per i beni durevoli vi è stato una leggera flessione dei prezzi, in questo caso il trend è dovuto soprattutto alla riduzione dei prezzi dei cellulari e in generale di tutti i prodotti informatici.
L’inflazione italiana quindi non si discosta da quella della zona euro , infatti oggi la Banca Europea ha indicato un’inflazione pari al 2,7% a maggio, dovuta al rincaro di energia e di materie prime. Le previsioni future non promettono nulla di buono, infatti, è probabile che l’inflazione resti al di sopra del 2% nei prossimi mesi. A tal proposito il Presidente del Bce, Jean Claude Trichet, intervenendo davanti al Parlamento europeo, si è detto "molto vigile e pronto ad agire per evitare pressioni inflazionistiche a medio termine" e si è augurato che l’inflazione non si rifletta in un aumento dei salari.