Istat: l’inflazione aumenta del 2,4%
L'Istat ha reso noto che da febbraio 2010 a febbraio 2011 l'inflazione è aumentata del 2,4%. Era dal novembre del 2008 che non si registrava un aumento così alto dei prezzi. Rispetto al mese di gennaio 2011, invece, l'aumento è dello 0,3%. L'inflazione acquisita per il 2011 è pari all'1,5%, più alta dello 0,1% rispetto a quella di gennaio. I maggiori rincari congiunturali dei prezzi hanno riguardato i trasporti (+0,8%), l'abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,6%) e i prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,4%); anche sul piano tendenziale i maggiori rincari interessano trasporti (+5,3%) e abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+4,4%). Una crescita contenuta si registra per le divisioni Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,4%) e Servizi sanitari e spese per la salute (+0,6%). In flessione, invece, i prezzi delle Comunicazioni (-0,6%).
Riguardo le città capoluogo, quella che hanno fatto registrare un aumento più alto dei prezzi rispetto a febbraio 2010 è stata Aosta che ha col +3,8%, seguita da Bari col +2,9% e Roma col +2,7%. Gli aumenti più bassi, invece, si sono registrati a Palermo (+1,5%), Campobasso (+1,9%) e Trento (+2,0%). L'impennata dell'inflazione è senza dubbio dovuta ai prezzi energetici non regolamentati: il prezzo della benzina ha fatto segnare aumenti record che a febbraio hanno fatto registrare un +11,9% rispetto al prezzo di febbraio 2010 e un +0,9% rispetto a gennaio 2011. Anche il prezzo del gasolio a gennaio è salito del 18,1% in termini tendenziali e dell'1,2% sul piano congiunturale. Per quanto riguarda il gpl, l'indice ha registrato un rialzo annuo del 25,1% e un aumento mensile del 2,1%.
Capitolo'Europa: l‘Eurostat ha fatto sapere che l'inflazione nell'Unione Europea è rimasta stabile al 2,8%; nei Paesi dell'Eurozona, invece, è aumentata del 2,4%, rispetto al 2,3% del mese di gennaio. Le nazioni che hanno fatto registrare una crescita maggiore dell'inflazione sono la Romania (7,6%), l'Estonia (5,5%) e la Bulgaria (4,6%); i livelli più bassi, invece, si sono registrati in Irlanda (0,9%), Svezia (1,2%) e Francia (1,8%).