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Istat lima le stime sul Pil: +0,8% nel 2016 e +0,9% nel 2017

Tra “l’attuale quadro di previsione e quello presentato a maggio 2016, il tasso di crescita del Pil per l’anno corrente è stato rivisto al ribasso di 0,3 punti percentuali”, si legge nel rapporto sulle prospettive per l’economia italiana dell’istituto di statistica.
A cura di C. T.
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L'aumento nel 2016 del Prodotto interno lordo italiano è previsto dello 0,8% in termini reali. A questo seguirebbe una crescita dello 0,9% nel 2017. La stima è stata elaborata dall'Istat nel rapporto sulle prospettive per l'economia italiana, dove spiega che "tra l'attuale quadro di previsione e quello presentato a maggio 2016, il tasso di crescita del Pil per l'anno corrente è stato rivisto al ribasso di 0,3 punti percentuali". Secondo l'Istituto di statistica, "la stima preliminare del Pil per il terzo trimestre ha mostrato una ripresa dei ritmi produttivi. Le prospettive a breve indicano una prosecuzione della fase di crescita seppure con ritmi più moderati". Una ripresa più accenutata del processo di accumulazione del capitale potrebbe rappresentare un "ulteriore stimolo alla crescita economica nel 2017". Ciononostante, le "incertezze legate al riaccendersi delle tensioni sui mercati finanziari" potrebbero costituire un condizionamento per il "percorso di crescita delineato".

Per quanto riguarda l'occupazione, questa "aumenterebbe nel 2016 (+0,9% in termini di unità di lavoro) congiuntamente a una riduzione del tasso di disoccupazione (11,5%)", rispetto ai livelli del 2015 (11,9%). I miglioramenti sul mercato del lavoro "proseguirebbero anche nel 2017 ma a ritmi più contenuti: le unità di lavoro sono previste in aumento dello 0,6% e la disoccupazione si attesterebbe all'11,3%", scrive l'Istituto di statistica.

Nel 2016 si prevede, secondo l'Istat, un "rafforzamento degli investimenti (+2,0%) e una successiva accelerazione nel 2017 (+2,7%). Oltre che al miglioramento delle attese sulla crescita dell'economia e sulle condizioni del mercato del credito, gli investimenti beneficerebbero delle misure di politica fiscale a supporto delle imprese".

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