ISTAT: “La disoccupazione aumenta: è al 12,6%. Quella giovanile al 43%”
L'esercito dei disoccupati ingrossa le sue fila. Nel mese di maggio, infatti il numero dei "senza lavoro" è aumentato ancora una volta, attestandosi sul 12,6% e facendo registrare un incremento dello 0,1% in termini congiunturali e dello 0,5% su base annua. Non si tratta, tuttavia, del massimo storico, che è stato registrato a gennaio e febbraio con il 12,7%. Secondo le rilevazioni dell'Istat il numero totale dei disoccupati si è attestato, nel mese di maggio, a quota 3milioni 222mila unità. Di questi 700mila sono giovani compresi tra i 15 e i 24 anni. In questa fascia di età il tasso di disoccupazione è del 43%, in calo di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in crescita di 4,2 punti nel confronto tendenziale. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,5% rispetto al mese precedente e dell'1,0% rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattività, pari al 36,3%, diminuisce di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,3 punti su base annua.
FMI: "Disoccupazione inaccettabile"
I dati dell'Istat arrivano a pochi giorni dalle raccomandazioni del Fondo Monetario Internazionale che, pur lodando l'impegno del Governo Renzi, ha sollecitato ad attuare riforme più importanti, segnalando la crescita fragile e i livelli di disoccupazione ormai "inaccettabili". Secondo il Fondo, inoltre, all'Italia occorre "un riequilibrio di bilancio volto a ridurre le aliquote fiscali e ad aumentare la spesa produttiva" perché questo "può sostenere la ripresa".
Istat: "Crescita più bassa di quanto previsto"
Le ultime rilevazioni sulla disoccupazione fanno il paio con quelle, non certo lusinghiere, sulla crescita economica. Sempre secondo l'Istat, infatti, "il recupero dei ritmi di attività economica dovrebbe risultare più graduale di quanto atteso all’inizio dell’anno – si legge nel documento redatto dall’istituto statistico -. L’evoluzione dell’economia nel corso del 2014 risulterebbe condizionata dagli alti livelli di incertezza e dalle condizioni ancora difficili sul mercato del credito, giudicato solo in lieve miglioramento". Insomma, la ripresa è troppo fragile e al di sotto delle aspettative.