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Istat: “In agosto peggiora il clima di fiducia per famiglie e imprese italiane”

Stando ai dati diffusi stamane da Istat, l’indice che misura la fiducia dei consumatori è sceso dai 116,2 punti di luglio a 115,2; mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese è passato da 105,3 a 103,8. “La flessione dell’indice di fiducia dei consumatori è dovuta principalmente al deterioramento della componente economica”, spiega l’istituto nazionale di Statistica.
A cura di Charlotte Matteini
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Nel mese di agosto è calata la fiducia di famiglie e imprese italiane. Stando ai dati diffusi stamane da Istat, l'indice che misura la fiducia dei consumatori è sceso dai 116,2 punti di luglio a 115,2; mentre l'indice composito del clima di fiducia delle imprese è passato da 105,3 a 103,8. "La flessione dell'indice di fiducia dei consumatori è dovuta principalmente al deterioramento della componente economica (da 141,3 a 136,6), mentre quella personale aumenta per il secondo mese consecutivo passando da 107,8 a 108,5. Un calo contenuto caratterizza sia il clima corrente (da 113,3 a 112,8) che quello futuro (da 120,9 a 119,3). Con riferimento alle imprese, il clima di fiducia registra una dinamica negativa più accentuata nel settore manifatturiero (da 106,7 a 104,8) e nei servizi (da 105,9 a 104,7) rispetto alle costruzioni (da 139,9 a 139,3); in controtendenza il commercio al dettaglio dove l'indice aumenta da 102,7 a 104,2", spiega l'Istituto nazionale di Statistica.

"Nei settori produttivi, oltre alla flessione registrata per l'industria manifatturiera, è da rilevare come l'indice di fiducia dei servizi, in calo rispetto a luglio, si attesti  al di sotto del livello medio registrato nell'ultimo semestre del 2017 pur mantenendo un livello storicamente elevato. Nell'ambito dei servizi, si segnala comunque una dinamica vivace per i servizi di informazione e comunicazione e per quelli turistici", mentre per quanto riguarda il commercio al dettaglio, "l'aumento dell'indice di fiducia è caratterizzato da un miglioramento dei giudizi sulle vendite diffuso ad entrambi i circuiti distributivi analizzati (grande distribuzione e distribuzione tradizionale); il saldo delle scorte di magazzino è in diminuzione e le aspettative sulle vendite future sono in peggioramento".

"Il ridimensionamento della fiducia rappresenta un altro indizio preoccupante sullo stato di salute dell'economia", commenta l'Ufficio Studi di Confcommercio. "Soprattutto sul versante imprenditoriale, nel quale la dinamica della fiducia è correlata a quella dell'attività economica, le percezioni testimoniano un rallentamento della produzione e, in particolare nell'ambito manifatturiero, emergono segnali di accumulo di scorte. Molto negative restano le valutazioni attuali e le attese nel piccolo commercio al dettaglio. Per le famiglie l'accelerazione dell'inflazione, di natura prevalentemente esterna, "impatta negativamente sul potere d'acquisto contribuendo a determinare il profilo incerto del sentiment dei consumatori".

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