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Istat: aumenta la pressione fiscale, ma anche il reddito delle famiglie

Sono stati diffusi i dati Istat del Conto trimestrale delle amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società che si riferisce al secondo trimestre del 2019. Aumenta dello 0,9% il reddito disponibile delle famiglie, ma cresce molto di più la loro propensione al risparmio. In aumento la pressione fiscale. Tiepidi segnali positivi sul Pil del secondo trimestre 2019.
A cura di Francesco Di Blasi
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L'Istat ha pubblicato il Conto trimestrale delle amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società che si riferisce al secondo trimestre del 2019. Scende l'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche in rapporto al Pil di 0,2 punti percentuali: nel trimestre di riferimento è stato pari all’1,1%, mentre nello stesso trimestre del 2018 era al 1,3%. Aumenta leggermente la pressione fiscale che è stata pari al 40,5%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ma aumenta anche di 0,9 punti percentuali il reddito disponibile delle famiglie consumatrici, sia in termini nominali che in termini reali. Nonostante questo aumento però ad aumentare è anche la propensione al risparmio dei nuclei familiari che è stata pari all'8,9%, in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

Cresce, se pur di poco, il tasso di investimento delle società non finanziarie che sale dello 0,1% e si attesta a 21,6 punti percentuali. La quota di profitto delle società non finanziarie invece scende di 0,2 punti percentuali e si ferma al 40,7% rispetto al trimestre del 2018

I dati sul Pil dell'Istat

Nel secondo trimestre del 2019 l'Istat vede anche in rialzo i dati sul Prodotto interno lordo. Secondo le cifre fornite dall'istituto di statistica ci sarebbe un aumento dello 0,1% sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al secondo trimestre del 2018. In precedenza la variazione congiunturale del Pil, diffusa il 30 agosto 2019, era stata nulla e la previsione tendenziale era pari a -0,1 per cento.

Secondo i nuovi dati il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,1% sia rispetto al trimestre precedente, sia nei confronti del secondo trimestre del 2018. Il leggero aumento del Pil sarebbe dovuto sia ad un aumento della domanda interna che registra una crescita dello 0,1% dei consumi finali nazionali e dello 0,4% degli investimenti fissi lordi, sia ad un crescita delle importazioni e delle esportazioni, cresciute rispettivamente, dello 0,9% e dell'1,2%

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