Ipotesi reddito di emergenza con 780 euro a famiglia, Catalfo conferma: “Ci stiamo lavorando”
L’ipotesi di istituire un reddito di emergenza si fa sempre più concreta. Il governo sta studiando una misura che permetta alle famiglie italiane, comprese quelle escluse dal primo decreto di marzo come nel caso dei lavoratori in nero, di percepire fino a 780 euro al mese. Una sorta di estensione del reddito di cittadinanza, come anticipato da Fanpage.it. La conferma viene anche dalle parole del reggente del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, che parla in un’intervista a The Post Internazionale: sul reddito di emergenza, assicura, “non c'è nessuna differenza tra noi e il Pd. Condividiamo questa analisi. Tante cose di cui parlo le hanno già dette i ministri Provenzano e Boccia. Mai abbiamo avuto volontà così comuni”.
Reddito di emergenza, Crimi: spero sia almeno 780 euro
Visione simile anche rispetto a Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia: “Gualtieri condivide la linea e la nostra preoccupazione: ha il problema di chi deve far quadrare i conti, ma non è affatto contrario, glielo assicuro. Lo rispetto perché so quali difficoltà dovrà affrontare”. Per quanto riguarda la cifra, secondo Crimi “chiunque dovrebbe avere almeno i 780 euro”. Poi continua: “Me lo immagino come una misura di tipo universale, cioè rivolto a tutti coloro che nell'ultimo mese non hanno percepito un reddito e che non sono coperti da altre misure”. La platea dovrebbe comprendere i lavoratori del turismo, ma non solo, spiega ancora Crimi. Poi aggiunge, riferendosi ai criteri di accesso: “Hai avuto un reddito a marzo? Se la risposta è sì non hai diritto all misura. Se la risposta è no, ne ha diritto. Se hai una soglia di reddito molto alta, perdi il reddito”.
Catalfo: lavoriamo a estensione reddito di cittadinanza
Altra conferma viene dal ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, ospite di Uno Mattina: “Sto lavorando a un reddito di emergenza per far arrivare redditi con procedura semplificata a tutte le famiglie in difficolta. Sto pensando a un rafforzamento del reddito di cittadinanza”. Parla del reddito di emergenza anche il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, facendo riferimento soprattutto al lavoro sommerso e a chi lo svolge: “Sono persone che non possono accedere a cassa integrazione, reddito di cittadinanza e quant'altro, e che a maggior ragione non possono in alcun modo essere lasciate indietro”. In due interviste, a Mattino e Avvenire, Baretta specifica che il reddito di emergenza andrà anche a colf e badanti. Per quanto riguarda le risorse, difficile capire se bastino 3 miliardi: “Dipende dalla platea, che immagino sarà molto ampia”. Infine, per quanto riguarda l’importo Baretta si augura che “sia anche maggiore dei 600 euro”.