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Inflazione più bassa del previsto ad agosto, i prezzi rallentano ma il carrello spesa resta al +9,4%

L’Istat ha pubblicato la stima aggiornata del tasso di inflazione ad agosto 2023: i prezzi sono saliti del 5,4%, poco meno di quanto aveva previsto due settimane fa. Il carrello della spesa cala a sua volta, ma resta nettamente sopra la media.
A cura di Luca Pons
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Ad agosto 2023, l'inflazione è stata del 5,4% e non del 5,5% come era stato annunciato poche settimane fa. L'Istat ha rivisto la sua stima del tasso di inflazione, e l'ha abbassata di un decimo: può sembrare poco, ma non si butta via niente in un momento in cui tutte le economie europee stanno cercando di far rallentare i prezzi il più possibile. Proprio con questo obiettivo la Banca centrale europea ha deciso ieri di alzare ancora una volta i tassi di interesse.

Dunque ad agosto 2023, rispetto ad agosto 2022, i prezzi erano più alti del 5,4%. Un dato che resta elevato ma è comunque il più basso degli ultimi mesi, che hanno visto un calo piuttosto costante dopo il picco raggiunto alla fine dell'anno scorso. Rispetto a luglio 2023, invece, ad agosto il tasso di inflazione è stato dello 0,3%.

I prezzi stanno rallentando (cioè non si stanno abbassando, ma stanno aumentando più lentamente), ed è soprattutto perché crescono di meno le tariffe dell'energia e degli alimentari non lavorati, ha spiegato l'Istat. Un dato che lascia ben sperare viene dalla cosiddetta inflazione di fondo, cioè quella che si calcola a prescindere da beni energetici e alimentari freschi. Queste due categorie di prodotti sono molto altalenanti, quindi escluderle dal conto dà un'idea più affidabile dell'andamento dell'inflazione nel tempo: ad agosto, è scesa dal 5,2% al 4,8%.

Un altro dato rilevante è quello dell'Ipca, cioè l'indice armonizzato dei prezzi al consumo. Si tratta, in sostanza, dell'inflazione calcolata con un metodo leggermente diverso, che viene utilizzato anche dall'Eurostat e quindi permette di confrontare la situazione italiana con quella del resto d'Europa. Le ultime stime dell'istituto europeo mettevano la media Ue al 5,3% (leggermente al di sotto dell'Italia, al 5,5%), mentre la Germania è al 6,4%, la Francia al 5,7% e la Spagna al 2,4%.

Infine c'è il punto dolente del "carrello della spesa", cioè tutti quei prodotti acquistati quotidianamente o comunque di frequente: alimentari, prodotti per la pulizia e la manutenzione della casa, ma anche per l'igiene personale, e i prodotti di bellezza. Su questo gruppo di beni, l'inflazione è ben più alta della media: ad agosto costavano il 9,4% in più rispetto a un anno prima.

Il dato è in calo da sei mesi (era al 10,2% a luglio), ma resta decisamente più alto di quello riferito ad altri prodotti. Questo è uno dei motivi per cui l'alto tasso di inflazione continua, nonostante la tendenza calante, ad avere un impatto sulle spese delle famiglie.

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