Inflazione: Beni alimentari sempre più cari, cala la benzina
Nonostante la crisi il costo del vita in Italia continua a crescere, lo rileva l'Istat nelle sue stime preliminari sull'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività rilevato a giugno. Secondo i dati dell'Istituto di Statistica i prezzi sono tornati a salire sia rispetto al mese scorso ( +0,2%) sia rispetto allo stesso mese dell'anno scorso (+3,3%), così l'inflazione acquisita per il 2012 sale al 2,8%. Il dato ancora più negativo arriva però dai prodotti alimentari, infatti a pesare maggiormente su questo aumento dei prezzi sono soprattutto i prodotti di prima necessità come i Beni alimentari non lavorati che hanno avuto una sensibile accelerazione del loro tasso tendenziale di crescita, pari a +2,6%, con un aumento rispetto maggio dell'1,5%.
Aumentano frutta e uova ma anche pane e acqua – Ad aumentare sono soprattutto i prezzi della frutta fresca (+9,6%), ma rialzi sostanziali ci sono stati anche per uova, carne suina e pollame, mentre rincari anche se minori si registrano anche per il pane e le acque minerali. A far lievitare l'inflazione proprio il carrello della spesa, cioè quell'insieme di prodotti di uso più frequente tra la popolazione. I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori aumentano, infatti, su base mensile dello 0,2% mentre il tasso di crescita rispetto all'anno scorso sale al 4,4%. A contenere la spesa degli italiani solo il prezzo dei Beni energetici non regolamentati che hanno subito nell'ultimo mese una flessione del 2,6% grazie al ribasso generalizzato di tutti i prezzi dei carburanti sia per il trasporto che per riscaldamento.
Aumenti più contenuti per i servizi – Per quanto riguarda i servizi infine l'aumento maggiore è per il settore spettacoli e cultura, mentre per il trasporto aumentano di nuovo i prezzi del trasporto aereo e marittimo, ma cala sempre su base mensile il costo del trasportò ferroviario. Come da molti mesi a questa parte, dunque, si conferma un aumento generalizzato dei prezzi, con i beni che fanno registrate aumenti più considerevoli rispetto ai servizi. Questo non fa altro che intensificare la stretta sui consumi degli italiani che a sua volta provoca una diminuzione della produzione industriale con un spirale discendente molto pericolosa.