Inflazione, allarme della Bce: “Prezzi in alto per tutto il 2022, giù solo il prossimo anno”
È probabile che l'inflazione resti elevata più a lungo delle attese, per poi ridursi soltanto nel 2023. A lanciare l'allarme è la Banca centrale europea, nel suo ultimo bollettino economico. Il caro delle materie prime, dei beni di primo consumo (come pane e pasta), della benzina, del gas e della luce continuerà quindi a colpire famiglie e imprese per tutto l'anno in corso. La scorsa previsione diceva invece che negli ultimi mesi del 2022 si sarebbero visti i primi segnali positivi. A peggiorare il quadro, come viene sottolineato nel report odierno, è l'ulteriore rialzo dei prezzi a gennaio, definito «sorprendente».
«Questa evoluzione – rileva il bollettino – è determinata principalmente dai più elevati costi dell'energia, che spingono al rialzo i prezzi di beni e servizi in molti settori, nonché dai rincari dei beni alimentari». Inoltre gli incrementi dei prezzi sono diventati più diffusi, con sempre più beni e servizi coinvolti. Secondo i tecnici della Bce, però, la dinamica dei prezzi dell'energia dovrebbero moderarsi nel corso dell'anno. Si dovrebbero anche attenuare le pressioni sui prezzi dovute alle difficoltà della produzione di stare al passo con la ritrovata domanda dopo i lockdown.
Per ora i tassi di interesse non saliranno
La Bce segnala che le condizioni del mercato del lavoro sono sempre più in miglioramento e il ritorno dell'economia al pieno utilizzo della capacità produttiva dovrebbe sostenere la crescita delle retribuzioni. Anche per questo l'inflazione complessiva a lungo termine dovrebbe stabilizzarsi sull'obiettivo della Banca: entro il 2%.
In questo contesto il Consiglio direttivo della Bce «ritiene più che mai necessario mantenere un atteggiamento flessibile e aperto a tutte le opzioni nella conduzione della politica monetaria». In sostanza: nessuna riduzione improvvisa degli acquisti dei titoli di Stato (destinati comunque a diminuire nei prossimi mesi) e tassi di interesse ancora bassi. Su questo fronte, però, è in atto una spaccatura tra i membri del board della Banca, divisi tra i cosiddetti "falchi" e le "colombe", con la presidente Christine Lagarde che media, convinta che cambiamenti di politica monetaria troppo bruschi potrebbero peggiorare il quadro.
L'inflazione in Italia a gennaio
Le stime dell'Istat indicano a gennaio un'inflazione in Italia al 4,8%, con l'aumento causato per i tre quarti dal boom dei beni energetici. In questo trimestre gli aumenti per la famiglia tipo sono stati del 55% per la bolletta dell'elettricità e del 41,8% per quella del gas. Secondo l'autorità indipendente dell'energia Arera, quindi, nell'intervallo di tempo 1° aprile 2021-31 marzo 2022 si pagheranno in media 334 euro in più sul gas e 610 euro sull'energia rispetto al periodo 1° aprile 2020 – 31 marzo 2021.