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In Italia cresce il tasso di disoccupazione, in Germania invece è ai minimi dal 1990

Momento nero per il mercato del lavoro italiano. Nel mese di ottobre il tasso di disoccupazione italiano è salito all’8,5%, tornando sui livelli di maggio 2010. In Germania invece le cose vanno nettamente meglio.
A cura di Biagio Chiariello
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momento nero per il mercato del lavoro italiano

Non è un bel momento per l'economia italiana. I numeri ci sono tutti avversi. L'Ocse dice che siamo a rischio recessione, Confartigianato afferma che le bollette sono sempre più care e le tredicesime sempre più basse, l'Istat conclude che la differenza tra gli incrementi degli stipendi e l'inflazione non è mai stata così alta: ergo i prezzi salgono, i salari scendono.

I nuovi, poco confortanti dati ci vengono ancora dall'Istituto di Statistica Nazionale. E' il mercato del lavoro a risentirne. Nel mese di ottobre, infatti, il tasso di disoccupazione italiano è salito all'8,5%, tornando sui livelli di maggio 2010. Si tratta di aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese di settembre e di 0,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2010.

«A ottobre 2011 gli occupati sono 22.913 mila, un livello sostanzialmente invariato rispetto a settembre. Il risultato è sintesi di un calo della componente maschile e di una crescita di quella femminile», scesa dello 0,2 per cento (sia su base mensile che su base annua) portandosi al 9,4%. Occupazione che è rimasta invariata rispetto a settembre mentre è aumentata dello 0,2% (+53 mila unità) rispetto a ottobre 2010.

La percentuale degli inattivi tra i 15 e i 64 anni si abbassa dello 0,4% (-60mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività si posizione al 37,8% diminuendo di 0,1 punti percentuali sia in termini congiunturali sia su base annua.

Ma se in Italia non c'è da sorridere, lo stesso non si può dire per la Germania dove la disoccupazione è scesa, ulteriormente, a novembre al 6,4% dopo il 6,5% registrato ad ottobre. Lo comunica l'Agenzia Federale del Lavoro, evidenziando come il tasso sia il più basso dalla riunificazione del 1990, susseguente alla caduta del muro. Il numero di disoccupati ha messo in evidenza una flessione di 20 mila unità, addirittura superiore alle prospettive degli economisti che si attendevano un calo di "sole" 5 mila unità.

Qualcuno già ci ha visto lungo, affermando che nel 2021 gli italiani saranno i camerieri dei tedeschi.

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