Imu, lunedì scade la seconda rata: più salata in tre comuni su dieci
Domani scade il termine per pagare il saldo dell'Imu, la nuova imposta sugli immobili, e moltissimi italiani hanno dovuto fare i conti con una rata più elevata rispetto a quella dell'acconto. Il 27,92% dei Comuni infatti ha deciso di aumentare l'aliquota di base sulla prima casa. I sindaci in effetti avevano facoltà di lasciare l'aliquota al 4 per mille o di aumentarla fino al 6 per mille, fortunatamente però sembra che solo il 3,21% dei comuni ha deciso per l'aliquota massima. Questo è quanto emerge da un'analisi fatta dalla Consulta nazionale dei Caf , i Centri di Assistenza Fiscale, che hanno analizzato il 98,85% dei Comuni. Peggio è andata per i proprietari di seconde case, i quali nel 55,95% dei Comuni si sono ritrovati a dover pagare una rata più salata della precedente e ben il 7,97% dei Comuni ha optato in questo caso per l'aliquota massima al 10,6 per mille. Pochi invece i comuni che hanno abbassato le aliquote base, facendo un regalo per le feste ai propri cittadini. Per le prime case, i comuni che hanno deciso di far pagare un saldo inferiore all'acconto sono stati il 7,62% cioè 562 Comuni, mentre per le seconde case solo 1,78%, cioè 143. Gli aumenti si sono verificati un po' ovunque anche se nei piccoli comuni l'aumento dell'Imu è stato meno elevato soprattutto sulle prime case. Per quanto riguarda le detrazioni, secondo i Caf queste sono state previste solo in pochissimi comuni, tranne il caso delle agevolazioni per gli anziani che vivono nelle case di riposo. In questo caso ben il 63% dei comuni ha deciso di considerare le abitazioni come prime case.