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Imu, in Italia l’evasione costa 5 miliardi di euro all’anno

In Italia c’è un problema di evasione fiscale per quanto riguarda le imposte immobiliari. Tra case ‘fantasma’ e mancati pagamenti ogni anno 5 miliardi gli euro di Imu non vengono versati, causando un’enorme voragine nelle casse dello Stato.
A cura di Giulia Casula
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In Italia c'è un problema di evasione fiscale per quel che riguarda le tasse sulla casa. Ogni anno sono 5 miliardi gli euro di Imu che non vengono versati dai contribuenti e che di conseguenza, lasciano dei gravi buchi nelle casse dello Stato.

A confermarlo, come spiega Il Sole 24 ore, è l'ultima Relazione sull'evasione fiscale e sull'economia non osservata pubblicata dal ministero dell'Economia e delle Finanze. Il dato in questione è il cosiddetto tax gap, cioè la differenza tra le imposte che andrebbero versate e quanto viene effettivamente pagato dai cittadini.

Quando si parla di tasse immobiliari e in particolare di Imu, il tax gap (riferito al 2022) è del 20,9%. Più precisamente, la differenza tra la base imponibile Imu teorica e quella effettiva raggiunge i 494 miliardi di euro. Una cifra altissima, tanto più se si considera che le case, a differenza del denaro contante o di altre operazioni, sono ben visibili e in teoria, difficili da tenere nascoste.

Nonostante questi aspetti però, quello dell'Imu evasa è un problema notevole che causa non pochi danni sui conti pubblici dell'Italia. Le ragioni sono molteplici. Innanzitutto, c'è la questione degli ‘immobili fantasma', ovvero quelle proprietà che non sono mai state censite e quindi pur esistendo nella realtà risultano assenti da qualsiasi mappa catastale.

Secondo i dati dell'Agenzia delle Entrate, fino allo scorso anno, erano più di due milioni gli immobili fantasma, di cui oltre la metà risultavano abitazioni. E se a questi si aggiungono le proprietà non censite possedute da società e non solo da persone fisiche, il calcolo sale a 4 milioni. 

Al netto di alcune inesattezze che possono alleggerire la portata del fenomeno, come nel caso di immobili erroneamente censiti nel catasto dei terreni, è evidente che il tema delle case fantasma contribuisce in maniera significativa alla voragine nell'Imu causata dall'evasione.

Oltre a questo, poi, vanno aggiunti tutti quei contribuenti che pur avendo censito le loro abitazioni, riescono ad eludere i controlli e a non pagare la tassa sulla loro casa. L'entità del fenomeno varia da Regione a Regione, con picchi al Sud, dove il tax gap raggiunge il 39,6% in Calabria, il 33,5% in Campania e il 33,2% in Sicilia. Al Nord la situazione sembra maggiormente sotto controllo, con percentuali più basse in Emilia-Romagna (11,1%), Liguria (12,9%) e Marche (13,7%).

In alcuni casi, il problema ha a che fare anche con l'inefficienza dei controlli, che spetterebbero alle amministrazioni. È accaduto anche con il Superbonus, dopo che la scorsa legge di Bilancio aveva previsto per i proprietari che avevano svolto lavori di efficientamento energetico e aumentato il valore dei loro immobili di almeno il 15% di aggiornare le rendite catastali. La pratica è rimasta pressoché inattuata, così come le relative verifiche.

Un fenomeno su cui ha voluto richiamare l'attenzione anche il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che due giorni fa ha annunciato una revisione al rialzo delle rendite catastali per i proprietari di case fantasma e per chi ha usufruito di bonus edilizi. "Bisogna fare controlli e far pagare il sommerso anche immobiliare che c’è, le case ‘fantasma', che sono tantissime, o chi dichiara il falso", ha commentato anche il vicepremier Antonio Tajani. "Quindi benissimo applicare le leggi e combattere l’evasione. No a nuove tasse", ha concluso.

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