Imu, il 18 giugno scade la prima rata: modalità di pagamento
Volente o nolente il 18 giugno scatta per tutti gli italiani proprietari di case il termine ultimo per pagare la prima rata della nuova tassa sugli immobili Imu, che ha sostituito la vecchia Ici aggiornando rendita catastale, aliquote e detrazioni. Sono stati in molti a chiedere al Governo una proroga anche in vista del vicino appuntamento della scadenza dell'Irpef, ma il vice ministro per l'Economia, Vittorio Grilli, è stato perentorio , su quello che è stato deciso non si torna indietro. Tutti in fila con il nuovo modello F24 debitamente compilato dunque pronti a fare il proprio dovere di buoni contribuenti. Infatti niente bollettini postali per il pagamento, possibili solo per il saldo a dicembre, come deciso dal Governo.
Imu sulla prima casa anche in tre rate – Tra le opzioni di pagamento a disposizione dei cittadini per l'Imu sulla prima abitazione c'è quella classica in due rate, che è l'unico metodo per le altre abitazioni, con scadenze al 18 giugno e al 17 dicembre, o quella in tre rate con un acconto intermedio da versare entro il 17 settembre. In quest'ultimo caso, a dire la verità poco pratico, le due rate rappresentano il 33% del totale da versare. Oltre alle varie detrazioni, l'Imu può essere compensato anche con gli eventuali crediti fiscali spettanti al contribuente e se il totale da versare è inferiore a dodici euro, non si paga. Nel modello F24 per il pagamento dell'Imu, tranne che per le abitazioni principali, è a cura del contribuente indicare la quota spettante allo Stato e quella al comune che per il momento, dopo le proteste dei sindaci, è stata ripartita al 50%.
La somma totale da pagare si saprà solo a fine anno – Come stabilito dal decreto Salva Italia a pagare dovranno essere tutti i proprietari o usufruttuari degli immobili nessuno escluso, unica eccezione per gli edifici dove si svolgono attività assimilabili al no profit. La prima rata del'Imu, dopo un complesso dibattito nel Governo, è stata fissata al 50% del totale complessivo calcolato sulle percentuali delle aliquote base, vale a dire 0,4% sulla prima casa e 0,76% sulle seconde case. La somma totale da pagare, però, resta ancora tutta da stabilire sia perché varierà da comune a comune, e sono molte le amministrazioni locali che ancora non hanno provveduto a stabilire quale range applicare, sia perché il Governo si è riservato di decidere ulteriori incrementi in base alle entrare della prima rata. Bisognerà aspettare la fine dell'anno dunque per capire l'ammontare complessivo da sborsare.