Il peso della pandemia sui conti pubblici dell’Eurozona: deficit/Pil dallo 0,6% al 7,2% nel 2020
"Nel 2020, il disavanzo pubblico sia della zona euro che dell'UE è aumentato in modo significativo rispetto al 2019, così come il debito pubblico, nel contesto delle misure adottate in risposta alla pandemia di Covid-19": inizia così l'ultimo report dell'Eurostat che analizza lo stato di salute dei conti pubblici nei Paesi dell'Unione europea e, in particolare, dell'Eurozona. Proprio nei Paesi euro il rapporto tra deficit e Pil è schizzato dallo 0,6% del 2019 al 7.2% del 2020, mentre tra tutti gli Stati membri la crescita è stata dallo 0,5% al 6,9%. Allo stesso modo è aumentato il rapporto tra debito pubblico e Pil: nell'Eurozona si è passati dall'83,6% al 97,3% in un anno, mentre nell'Ue dal 77,2% al 90,1%.
Tutti gli Stati membri hanno registrato un peggioramento. In alcuni casi questo però è stato particolarmente marcato. I disavanzi più elevati si sono riscontrati in Spagna (-11%), Grecia (-10,1%) e Malta (-9,7). Al quarto posto, poi, troviamo l'Italia al -9,6%. Il debito pubblico italiano si attesta al 155,6% del Pil ed è il secondo più elevato, dopo quello greco.
L'Italia fa parte dei 13 Paesi che alla fine dello scorso anno registrava un rapporto tra debito e Pil superiore al 60%, quota limite secondo i parametri del patto di stabilità. Oltre all'Italia ci sono anche la Grecia (206,3%), il Portogallo (135,2%), la Spagna (120,0%), Cipro (115,3%), la Francia (115,0%) e il Belgio (112,8%).
Ad eccezione della Danimarca e della Svezia, tutti gli Stati membri dell'Unione europea hanno riportato un disavanzo superiore al 3% del proprio Pil. In generale, nell'Unione europea durante lo scorso anno la spesa pubblica ha corrisposto al 53,1% del Pil, mentre le entrate si sono fermate al 46,3%. Numeri su cui, chiaramente, pesa lo sforzo per il contrasto all'emergenza coronavirus.