Il ministro dell’Economia Giovanni Tria: “Se la crescita rallenta, il programma di governo non sarà applicato integralmente”
Il programma di governo potrebbe non essere integralmente realizzato se le condizioni economiche dell'Italia continueranno a essere precarie e la crescita in calo. Intervenendo al G20, il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha spiegato ai leader delle maggiori potenze mondiali che la crescita sta rallentando e dunque il programma di governo sarà applicao "entro i limiti delle compatibilità di bilancio". Anche il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, che affianca il ministro Tria al vertice internazionale, è d'accordo con il titolare di via Venti Settembre e sottolinea che "sono aumentati i rischi al ribasso sulla crescita". In sostanza, spiegano Tria e Visco, "se la crescita rallenterà, è ovvio che le manovre economiche sono più complicate e di fronte a un rallentamento non si faranno manovre pro-cicliche”. Se l'economia italiana non tornerà a crescere, quindi, probabilmente dovranno saltare alcune delle manovre espansive annunciate nel contratto di governo redatto da Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
Il ministro dell'Economia ha inoltre spiegato che non si farà la manovra bis e dunque l'Italia non metterà mano alla correzione dei conti pubblici da 5 miliardi richiesta dalla Commissione europea entro la fine dell'anno. Il ministro Tria cerca dunque di rafforzare la linea della prudenza e del rispetto dei parametri europei sui conti pubblici: "Il G20 è stata un'occasione per spiegare le intenzioni del governo italiano, e l'accoglienza è stata molto positiva. E’ nostra volontà applicare il programma del governo mantenendosi ovviamente entro quei limiti di bilancio necessari per conservare la fiducia dei mercati ed evitare l'instabilità", ha spiegato il ministro Tria al termine dell'incontro internazionale.