Il maltempo distrugge i raccolti di ciliegie: produzione in caduta libera e prezzi in aumento
Potrebbero esserci forti rincari per le ciliegie a causa delle avverse condizioni climatiche che hanno dovuto sopportare le colture durante le scorse settimane. A lanciare l'allarme è la Coldiretti che, sostenendo che effettivamente il clima degli scorsi masi non sia stato esattamente adatto alla maturazione delle ciliegie, si scaglia contro i commercianti all'ingrosso rei di allargare sempre di più i propri margini di guadagno. Le ciliegie Ferrovia, quelle più grandi e pregiate, per ora sarebbero salve, mentre si rilevano problemi per le colture di Bigarreaux e Giorgia, che sono molto danneggiate. Le capitali delle ciliegie, in Italia, sono principalmente due: Vignola, in provincia di Modena e Conversano, in provincia di Bari. A Vignola l'inaspettata gelata di un mese fa ha avuto effetti deleteri danneggiando soprattutto la sapidità dei frutti. Ma se nei prossimi giorni si verificherà l’atteso aumento delle temperature, la Coldiretti emiliana prevede un contingentamento dei danni e una buona annata sia per qualità che per quantità di ciliegie. Le gelate hanno di fatto azzerato i raccolti di Bagnaria, causando l'annullamento della tradizionale sagra in programma per l’11 giugno.
In Puglia il maltempo dell’ultimo weekend, con violenti nubifragi, ha fatto scattare l’allarme. "Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e subiscono l'aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi. Di fronte al ripetersi di queste situazioni imprevedibili diventa sempre più strategico il ricorso all'assicurazione, quale strumento per la migliore gestione del rischio", spiega Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Puglia. Bari con le sue 47 mila tonnellate è la prima città in Italia per produzione di ciliegie (34% del totale nazionale), dunque i danni potrebbero essere ingenti. "L’andamento di mercato è inaccettabile con i prezzi pagati agli agricoltori in caduta libera, crollati in una settimana fino a 1,5 euro al chilo per la Bigarreaux e a 1,6 per la Giorgia, mentre la forbice dei prezzi dal campo alla tavola si è allargata: nelle catene delle grandi città le ciliegie pugliesi vengono vendute a 8 euro al chilo con ricarichi fino al 500%".