Il lavoro nei giorni festivi non è obbligatorio
Se ne discute sempre molto, soprattutto in occasione delle aperture straordinarie dei centri commerciali nei giorni di Pasqua, Pasquetta o di Santo Stefano. Ora, però, una sentenza potrebbe sparigliare le carte: anche se previsto da contratto, lavorare nei giorni festivi non è obbligatorio. A sostenerlo è una recente sentenza, emessa lo scorso 13 aprile e pubblicata stamane, del tribunale del lavoro di Pordenone. Replicando a un ricorso relativo a un provvedimento disciplinare contestato a un delegato Filcams Cgil del punto vendita Unicomm dell'ex Emisfero di Fiume Veneto, il quale non aveva dato la disponibilità a lavorare il 25 aprile, il giudice del lavoro, rifacendosi alla legge nazionale 260 del 1949 relativa alle festività religiose e civili, ha riconosciuto al dipendente il diritto di astenersi dal lavoro. "Il lavoro nei giorni festivi non è obbligatorio e la disponibilità accordata con la firma del contratto individuale va richiesta di volta in volta", ha sentenziato il tribunale. Dunque, secondo il giudice, per quanto concerne il lavoro festivo, solo un accordo sancito tra le parti può "bypassare" le disposizioni di legge e non può sussistere alcun obbligo al lavoro in queste giornate, che quindi non può essere imposto neanche sulla base della contrattazione collettiva.
Per la Filcams Cgil provinciale, che nel 2014 aveva deciso di impugnare il provvedimento disciplinare inflitto al lavoratore per non avere dato la disponibilità a lavorare il 25 aprile, anniversario della Liberazione d'Italia, quella del tribunale del lavoro di Pordenone è una decisione storica: "Nei contratti individuali i lavoratori firmano la disponibilità al lavoro festivo e domenicale, ma disponibilità non vuol dire obbligatorietà: questa la linea che abbiamo sostenuto, e che dunque è stata tenuta in considerazione", ha dichiarato il segretario di categoria Daniela Duz.