Il Fmi rivede al ribasso tutte le stime del Pil mondiale, Italia e Usa compresi [VIDEO]
Il dibattito dell’Europarlamento sugli ultimi sviluppi della crisi del debito europea
Junker, Trichet e Renn hanno analizzato gli indicatori a breve termine sulla crescita europea.
Ad agitare il già fragile equilibrio economico e politico mondiale è stata la bozza del World Economic Outlook del Fondo monetario internazionale, che ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita del Pil mondiale fatte a giugno, prima della crisi dei mercati finanziari e delle borse mondiali; tali previsioni hanno sottolineato come la leggera crescita seguita alla crisi del 2008 subirà una lieve frenata.
Il Fmi ha aggiunto che quest'anno l'economia internazionale è stata colpita da alcuni grandi shock, come il terremoto e lo tsunami in Giappone, la "primavera araba" che ha interessato molti Paesi produttori di petrolio e la grande turbolenza finanziaria dell'area euro; ciò ha provocato una riduzione di 0,1 e 0,2 punti percentuali, portando la crescita da + 4,2% quest'anno e +4,3% il prossimo.
Maggiore preoccupazione desta Eurolandia e gli Usa: per questi ultimi, infatti, "la prima priorità è di avviare presto un piano di riduzione del deficit nel medio periodo", mentre per l'Euro zona il Fmi chiede che "alle istituzioni finanziarie fragili venga chiesto di capitalizzarsi ulteriormente, accettino l'iniezione di capitale pubblico, oppure vengano ristrutturate o chiuse". Il Pil americano è stato tagliato di 0,9 punti percentuali a +1,6% nel 2011 e di 0,7 punti al 2% nel 2012, mentre la crescita di Eurolandia si fermerà all'1,9% nel 2011 (-0,1% in meno rispetto alle previsioni di giugno scorso) e all'1,4% nel 2012 (-0,3 punti ).
Tra i paesi analizzati dal Fmi, c'è anche l'Italia, le cui stime di crescita subiscono anch'esse una sforbiciata: nel 2011 il Pil italiano avanzerà dello 0,8% (-0,2% rispetto alle stime di giugno) e nel 2012 dello 0,7%, (-0,6 punti rispetto alle precedenti previsioni). Circa la situazione del Bel Paese, il Fondo ha poi affermato che "l'Italia recentemente ha molto rafforzato il proprio programma fiscale di medio periodo", ed ha sottolineato che "il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013, che è l'obiettivo del Governo, richiederebbe alcune misure addizionali".