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Il Covid-19 apre la crisi economica: persi 662mila posti di lavoro in un anno

L’Inps illustra i dati dell’ultimo anno sui rapporti di lavoro: crollano i contratti a tempo determinato, intermittenti, stagionali e di somministrazione. Gli unici ad avere un segno positivo sono i rapporti a tempo indeterminato, ma in questo caso il merito è del blocco di licenziamenti. Erogati 33,5 miliardi nell’ultimo anno, tra supporto alle famiglie e alle imprese.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Un dato che fa paura, e che potrebbe aumentare vertiginosamente quando terminerà il blocco dei licenziamenti: il Covid-19 brucia posti di lavoro. L'osservatorio dell'Inps lancia l'allarme: il saldo annualizzato dei posti di lavoro a ottobre 2020, cioè la differenza rispetto ai contratti del settore privato esistenti a ottobre 2019, è meno 662mila. Secondo l'ente previdenziale c'è stato un nuovo peggioramento dopo la ripresa di questa estate, un crollo condizionato dai contratti a tempo determinato (lasciati tutti scadere senza rinnovo) e attenuato – per ora – dal blocco dei licenziamenti. Un altro tema drammatico è quello della cassa integrazione: nel 2020 l'Inps ha autorizzato più di quattro miliardi di ore di cassa integrazione e fondi di solidarietà solo per l'emergenza Covid. Nel complesso si è arrivati sopra i 4,3 miliardi di ore. In sostanza le ore di fermo autorizzate alle aziende nel 2020 sono state quasi quattro volte quelle registrate negli anni peggiori della crisi.

L'Inps spiega anche che a ottobre 2020 resta ancora positivo il saldo annualizzato dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato (+160.995) e di apprendistato (+8.000). Ma il merito è chiaramente del blocco dei licenziamenti, vera e propria spada di Damocle sulla testa dei lavoratori e del Governo, che sa di dover trovare un rimedio in un tempo ragionevole. Crollano i contratti a termine (-453.577) e gli altri contratti a tempo come quelli stagionali (-113.264). La variazione di tutti i rapporti di lavoro netta nei primi dieci mesi dell'anno è di meno 310.269.

I rapporti a tempo indeterminato, tra assunzioni e trasformazioni di altri contratti, sono 225.726 in più, sempre complice il blocco dei licenziamenti. Meno 281.600 per i contratti a termine, meno 88.466 per quelli di somministrazione. Giù anche gli stagionali, nonostante l'estate sia stata nel segno della ripresa, meno 96.681. Male anche il lavoro intermittente: 72.219 contratti in meno. Tra marzo e oggi , segnalano dall'ente previdenziale, sulla base delle disposizioni di Governo, l'Inps ha erogato 33,5 miliardi a supporto delle attività economiche e delle famiglie, con sostegni che hanno interessato circa 15 milioni di beneficiari con 19 miliardi spesi solo per la cassa integrazione.

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